14.12.07

AllonsEnfants




"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.”
(George Orwell – La fattoria degli animali)

13 dicembre 2007: la foto qui sopra è la riproduzione digitale di quanto visto ieri dalla sottoscritta nel reparto ortofrutta del supermercato vicino casa.
Ho visto cose che voi umani non potete... La gente al banco del pane domandava angosciata quando sarebbero ritornati i filoncini integrali; frutta e verdura, lo vedete da soli, spariti; i prodotti a lunga conservazione riportavano chiari i segni del saccheggio dei giorni precedenti... ovunque distruzione e sfacelo.
Roma dopo la guerra dei camionisti, questo è quello che ho visto ieri.
Devo ammetterlo: un po' è stato divertente passeggiare tra strade deserte, file isteriche ai distributori di benzina che avevano ricominciato a distribuire il nostro oro più prezioso, alimentari semi vuoti e clima da neorealismo. Quando manca il pane (e la benza) basta poco per tornare indietro di 60 anni... ho letto sul giornale che a Napoli nei giorni scorsi avevano iniziato la vendita della benzina rubata al mercato nero.
Oro nero, mercato nero, sindacati, camionisti, cittadini, automobilisti incazzati neri.
Nero sembra essere il colore del nostro imminente bianco natale.

Nel frattempo pare che lo sciopero di questi giorni abbia causato parecchie vittime anche tra gli animali di allevamento perché non si è potuto consegnare in tempo il mangime.
Migliaia di polli sembrano essere destinati a morire di fare, insieme a mucche, conigli, maiali e a tutta la vecchia fattoria, ia ia o.
Per non parlare dei pesci non consegnati, lo sciopero dei camionisti potrebbe causare un dissesto nel mercato ittico per 40 milioni di euro. Ah, se i totani potessero parlare...
Pare anche che nei prossimi giorni, mentre il "rientro alla normalità" è ancora aldilà dal venire, i consumatori si beccheranno un rincaro speculativo del prezzo degli alimentari che potrebbe proseguire fino all'inizio delle feste.
E io pago...
E non è finita: rischiamo anche seriamente di ritrovarci sugli scaffali dei nostri amati supermercati la merce avariata, quella rimasta chiusa per giorni nei camion durante il fermo degli autotrasporti.
E io mangio...

Non so dire di chi sia la colpa, certo l’immagine dei camionisti al momento non sembra poter ambire alle posizioni più alte nelle classifiche di gradimento del pubblico.
Si potrebbe dare la colpa al solito corporativismo italico, oppure all’incapacità del governo di mediare, ma anche al tramonto dei vecchi modelli di lotta sindacale in favore di un egoismo di categoria...
Si potrebbe sì, ma non ne sono capace: quei 20/30 di voto faticosamente strappati all’odiato esame di economia politica non mi permettono grossi voli pindarici sul destino economico della società…

Ma chissà, forse adesso potrebbe essere il momento buono per un bello sciopero dei consumatori, di quelli seri.
Aspettiamo ansiosi la mobilitazione dei precari, assenti ingiustificati nell’italico panorama di scioperi (quando si inizieranno a rifiutare lavori sottopagati, stage gratuiti e affitti astronomici per un posto letto in una bettola in periferia forse allora saremo in grado di organizzarci)... ma nel frattempo possiamo mobilitare le casalinghe, che in quanto a incazzatura mi sembra non abbiano niente da invidiare a nessuno.
Donne, l’arrotino è andato via, ascoltate me!
Rifiutatevi di comprare le schifezze carissime che cercheranno di rifilarvi in questi giorni, astenetevi. Limitate i consumi. Autoproducete il più possibile i mezzi necessari al vostro sostentamento. Risparmiate soldi e rabbia.
Il pane è finito? Non mangiate briosches, fatevelo in casa.

Che succederebbe se la gente smettesse di comprare?
Ancora una volta la mia incapacità di analisi economica mi impedisce di teorizzare sugli esiti di un’ipotetica ribellione dei consumatori...
Temo quindi di dover rinunciare al mio ruolo di Savonarola delle desperate housewives…
Però posso provare a fare il pane in casa. Magari non sconvolgo gli equilibri monetari del pianeta, ma almeno mi diverto a cucinare…
Non avendo grossa esperienza nel settore forni e panificazione, prenderò una ricetta on-line.
La più fattibile mi sembra quella proposta dal sito www.vivalapappa.it (un nome, un programma).
Proviamo.

PAGNOTTA IO SONO UN AUTARCHICO
1 chilo di farina 00
200 cc di acqua calda
250 cc di latte caldo
2 cubetti di lievito di birra
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di sale
2 tuorli (facoltativi)

“Unire in una bacinella l’acqua e il latte tiepidi, sbriciolarvi il lievito, unire lo zucchero.Incorporare la farina a poco a poco impastando. Unire le uova e continuare a versare la farina. Verso la fine aggiungere il sale. Dovete ottenere un impasto morbido e liscio. Formare una palla e lasciarla lievitare sotto un telo pulito per circa 20 minuti. Impastare nuovamente per poco tempo e lasciare lievitare per altri 20 minuti. Stendere la pasta aiutandovi delicatamente con il matterello, quindi formare i panetti (potete tagliarli usando il bordo di un bicchiere). Sistemare i panetti sulla teglia del forno unta o ricoperta di carta da forno e lasciarli lievitare per altri 20 minuti. Quando i panetti saranno ben lievitati, potere incidervi la superficie con un coltello per formare una croce e spennellarli con del latte tiepido.Infornate per 20/30 minuti circa a forno caldissimo (oltre 200 gradi).”
Questo dunque il procedimento illustrato dai cari amici di vivalapappa per autoprodursi la pagnotta.
Forse è un po’ meno semplice di quanto non pensassi...

Buona fortuna, io corro al supermercato prima che chiuda. Magari oggi sono tornati i filoncini integrali…

"Soltanto chi non ha bisogno né di comandare né di ubbidire è davvero grande."
(Johann Wolfgang Goethe)

Niente playlist, oggi faccio sciopero io!

1 commento:

  1. ... mah io sono un po' dubbiosa sul diritto di sciopero ad oltranza, soprattutto quando danneggia cosi' gravemente l'economia di una nazione..sara' in qusto periodo ho subito lo scipero dei treni francesi, di quelli tedeschi, degli aerei italiani... e sono un po' stufa!!

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