11.12.07

AlgheDepresse



"...guarda un po'
che fortuna stare qua,
in mezzo a tanta civiltà..."
(Rino Gaetano)



"Una mucillagine sociale che inclina continuamente verso il peggio".
No, non è la ricetta mal riuscita di un budino, è il ritratto dell’Italia 2007, così come descritto dal Censis, che ha appena pubblicato il suo annuale “Rapporto sullo stato sociale del paese”.
L’ultima disarmante fotografia del Bel Paese di Alghe racconta di una maggioranza "più rassegnata che incarognita".
L'italiano medio insomma non si arrabbia più, semmai constata che il peggio è già arrivato.
Tutto va come non dovrebbe: nella politica, nella crisi del mercato lavorativo, nella violenza, nella avvilita qualità dei programmi tv…
A quanto pare siamo diventati una “poltiglia di massa”, sfiduciati e senza obiettivi.
E poi: il consumatore comune è in crisi ma naviga sempre di più in internet, dove scarica file musicali, comunica con gli altri, o più spesso con se stesso, e compie con fierezza l’intera serie di moderni gesti multimediali, tutti rigorosamente di nessuna rilevanza politica o sociale. Insomma, depressi sì, ma on-line.
Nel frattempo le donne continuano a poter lavorare meno degli uomini, regalando nuovamente all’Italia un ignobile ultimo posto nella graduatoria europea del livello di attività.

C’è poco da ridere, a sentir loro.
Solo alcune dinamiche minoranze, sostiene ancora il Censis, "possono trovare la base solida da cui partire" e "sprigionare le energie necessarie per uscire dallo stallo odierno”.
Chi fa ricerca, chi studia all’estero, chi sceglie di esplorare nuovi mercati, chi sa cogliere l’apporto innovativo rappresentato dall’immigrazione, chi sceglie l’appartenenza a nuovi gruppi.
Insomma solo chi lascia la strada vecchia una volta per tutte può forse scuotere gli italiani da quell’inclinazione al peggio che rischia di trascinarli verso “l’ignominia intellettuale e un'insanabile noia".
Chi mangia patate, chi beve un bicchiere, chi solo ogni tanto, chi tutte le sere, chi mangia una volta, chi vuole l'aumento, chi cambia la barca felice e contento…Ma il cielo è ancora sempre più blu? O, travolto dalle mucillagini, vira al grigio come l’Adriatico d’estate?
C’è ancora speranza per noi ex santi, ex navigatori ed ex poeti; per noi attuali poltiglie?

In quanto donna, precaria e on-line mi sento incredibilmente trendy, in linea con tutte le statistiche, anche un po’ oltre...
Però l’idea di inserirmi nella vischiosa schiera delle alghe depresse, tra i “più rassegnati che incarogniti”, mi fa paura. Troppa paura per potermi rassegnare.
Io non mi rassegno. Io continuo a credere che un futuro migliore è ancora possibile, che la speranza è sempre nel cambiamento e nella capacità di attraversare la crisi per uscirne più forti di prima.
Non voglio essere un alga.
Le alghe al massimo le posso mangiare. Prendendo un’alga nori, unendoci un po’ di cous cous, ottenendo una buona cosa strana e ballando Jack Johnson: Who's to say what's impossibile? Well they forgot this world keeps spinning… "Chi può dire cosa è impossibile? Hanno dimenticato che questo mondo continua a girare".
Il mondo gira, e stavolta non voglio ancora scendere…

Ah, questa dinamica minoranza mi sta simpatica. Se la trovate presentatemela, voglio diventare loro amica, sono pronta a “sprigionare le energie necessarie”!
Mi accetteranno nel club?
COUS COUSÌ È (SE VI PARE)
Foglio di alga nori
Couscous
Radice di zenzero fresca
Salmone affumicato
Cetriolo (opzionale ma se c’è è meglio)
Avocado (come per il cetriolo)



Dunque, il procedimento è un po’ complicato, tanto vale dirlo subito. Il risultato che dovrete ottenere è visivamente lo stesso dei rotolini di sushi con l’alga intorno, anche detto “maki sushi”.
Qui però usiamo cous cous al posto del riso e il pesce affumicato invece di quello crudo, che con tutta la mucillagine che gira c’è poco da stare tranquilli…
Le dosi neanche le metto, è inutile. Diciamo che con 1 tazza di cous cous ottenete circa 4 rotolini, da riempire con più o meno salmone a seconda dei gusti e delle quantità a disposizione. Ma vi tocca verificare di persona, noi alghe tendiamo ad avere poche certezze.
Allora, faccio bollire il cous cous come al solito (cfr. lo Sformato di Cous Cous al Pesto di PrecarioMaFacile) e poi aspetto che si raffreddi. Dopodiché stendo l’alga nori su un foglio di carta oleata (o, se volete fare gli splendidi, sull’apposita stuoia di bambù usata per arrotolare il sushi) e ci allungo sopra il cous cous, lasciando un po’ di spazio libero sui bordi. Poi cospargo il cous cous di radice di zenzero grattugiata, salmone affumicato (meglio se a fette molto sottili), ed eventuali avocado e/o cetriolo tagliati a bastoncini molto fini.
Fino a qui tutto bene, adesso arriva la parte zen. Concentratevi. Allora, arrotolo il tutto su se stesso aiutandomi con il foglio di carta oleata che è sotto l’alga nori. Devo ottenere un lungo rotolone nero, che terrò unito inumidendo un po’ la parte di alga nori che avevo lasciato vuota. Poi mi munisco di un coltello molto affilato, incido in verticale e dal rotolone algoso ricavo 3 o 4 rotolini più piccoli. E dovrei aver finito.
Servo accompagnando i maki con salsa di soya.
Fatto? Se ci siete riusciti siete pronti a tutto, anche ad entrare nel club delle minoranze dinamiche…
E che il cambiamento sia con voi!

"Non accetterei mai di far parte di un club che comprenda tra i suoi soci uno come me"
(Groucho Marx)

Playlist poltigliosa
Paolo Rossi (testo di Rino Gaetano) - In Italia si sta male (si sta bene anzichè no) Rino Gaetano - Il cielo è sempre più blu Jack Johnson - Upside down 

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4 commenti:

  1. stupendo il tuo blog! tornerò presto a trovarti!!
    Dora

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  2. farò prestissimo questi rotolini maki, e ti dirò di più...sono una di quelle che fa la splendida e usa gli stuoini di bambù e l'apposita paletta di legno per spalmare il riso...ma un'aggiunta di aceto di mele?
    io faccio parte degli italiani che dovrebbero "sprigionare le energie necessarie per uscire dallo stallo odierno”?
    annamo bene...

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  3. ma si dai, sprigioniamo energie positive!!

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