24.1.08

PrecarieDolcezze

Dammi castità e continenza. Ma aspetta un momento.
(Sant'Agostino)
Nuova frenata sui consumi, la Confcommercio prevede che gli italiani spenderanno di meno, soprattutto su carne, pane e zucchero.
Zucchero? Mai come si fa a spendere di meno sullo zucchero? Si fa il bilancio delle entrate e uscite casalinghe e si decide che la zolletta nel caffè fa sforare col budget?
Oppure il calo dei consumi è imputabile a quelle famose maniglie che con pochissimo amore appaiono magicamente nella vita di quelli che hanno perso il punto e che quindi dopo l’inverno pianificano diete senza zuccheri per dimagrire?
Misteri delle statistiche.
Comunque se il caffè lo berranno amaro, in compenso gli italiani non baderanno a spese per la tecnologia: a sentire gli economisti si prevede infatti un aumento (+22%) dei consumi di cellulari ipertecnologici e un altro bell’incremento (+21%) di servizi telefonici.
Insomma, videochiamami così ti faccio vedere quanto sono magro. Anzi chiamami e basta, stiamo al telefono ore ma per favore non propormi di andarci a prendere un caffè perché non me lo posso permettere (e poi il caffè amaro mi fa schifo, ma non dirlo agli economisti).

Gli italiani sono strani, questo oramai si è capito. Ma neanche all’estero scherzano.
Menomale che eserciti di scienziati lavorano per catalogare questo pazzo mondo...
Gran Bretagna - l’Office of National Statistics (praticamente il nostro Istat) ha messo in guarda gli inglesi: bevete troppo, 10 milioni di persone consumano quantità di alcol di molto superiori a quelle consigliate, soprattutto i top manager che a fine giornata si intronano di birra per dimenticare lo stress.
Toh, e noi che pensavamo gli inglesi bevessero solo tè… e soprattutto che ad alcolizzarsi fossero prevalentemente quelli della bassa working class dei film di Ken Loach (vatti a fidare dei registi).
Si consiglia quindi di non diventare un manager di successo a Londra o, in alternativa, di diventare un manager di successo ma di rinunciare al fegato, che tanto rode comunque.

USA – I pazienti ricercatori dell’Università del Michigan hanno appena pubblicato i risultati di una ricerca condotta su 197 coppie di sposi e durata ben 17 anni. Il segreto della felicità coniugale (e di una vita lunga) sembra essere un rimedio a dire il vero già alla portata di molti: litigare. Chi trattiene lo stress quando il suo amato bene lo prende premurosamente a parolacce ha probabilità doppie, dicono gli scienziati, di morire precocemente rispetto a chi risponde per le rime alle affettuosità del coniuge. Insomma, se trattenete la rabbia potreste vivere meno a lungo di chi invia carinamente e frequentemente a quel paese la sua dolce metà.
C’eravamo tanto sfanculati è quindi la ricetta americana per una vita più lunga. Gli scienziati non hanno però specificato se gli anni guadagnati in questo modo si vivano poi sotto lo stesso tetto o se la lunga vita ognuno se la prosegua per conto suo.

Ma la scoperta i cui risultati cambieranno per sempre i contorni delle nostre sempliciotte vite proviene da tre illustri matematici di Harvard. I tre geniacci si sono divertiti a creare un’equazione che risolve una volta per tutte il mistero più insondabile dell’umanità: quando l’autobus tarda ad arrivare, conviene andare a piedi o è meglio aspettare fiduciosamente che arrivi?
Inutile arrovellarsi, basta (e si fa per dire basta) mettere in relazione quattro variabili: distanza, tempo di fermata, numero di fermate e velocità del mezzo.
Si fa una bella equazioncina (così si inganna anche il tempo) e il risultato è che, quasi sempre, conviene aspettare.
Bella scoperta.
Aspettare conviene sempre, basta che ne valga la pena…
(Potrei aggiungere che se i tre matematici avessero abitato a Roma forse i risultati dell’equazione sarebbero stati diversi, ma non avendo prove empiriche… taccio)

SORBETTO LIMONI-AMO
250 gr. di zucchero
250 gr. di acqua
250 gr. di succo di limone filtrato
buccia grattugiata di 2 limoni
1 albume

Del limone si dice che sia acido, dello zucchero che sia troppo dolce. Io amo entrambi, e tutte le loro combinazioni (anche quelle alcoliche, prometto di postare presto la ricetta del mio glorioso limoncello).
Forse dovrei fondare il Partito dell’Agrodolce. In ogni caso un po’ di dolcezza in questa valle di acido non può certo nuocere, altro che improperi.
Oggi quindi mi diverto a contraddire i trend statistici incrementando per quanto possibile i consumi nazionali di zucchero e a far contenti i matematici americani rivalutando il potere dell’attesa.
Di quelle attese che sembrano sempre troppo amare, ma a volte...
Metto nell'acqua lo zucchero e la scorza grattugiata dei limoni e faccio sobollire per 10 minuti senza coperchio. Una volta freddo (prima attesa) unisco allo sciroppo il succo filtrato dei limoni, l’albume montato a neve e le scorze grattugiate. Poi metto tutto in una vaschetta di metallo dai bordi sottili con il coperchio (che fino in quel momento avrò tenuto in freezer), riempio non fino al bordo, copro e lascio in freezer per un’ora e mezzo (seconda attesa). Dopo lo levo dal freezer e mescolo vigorosamente per far rompere i cristalli che si saranno formati. Rimetto il tutto dov’era e lì lo lascio un’altra ora e mezzo (terza attesa) prima di ritirarlo fuori e ricominciare fiduciosa a mescolare a più non posso. Dopodiché rimetto in freezer e lascio il mio quasi sorbetto a riposare per due ore (quarta attesa).
A questo punto dovrebbe essere pronto.
Non è forse dolce l’attesa?
(…) e dall'attenderti quando non t'attendo passa dal freddo al fuoco il mio cuore
(Pablo Neruda)

p.s. a proposito di amaro, attese e improperi, è di questi minuti la notizia che il governo Prodi è caduto, che Berlusconi ha già annunciato di avere pronto un programma di 100 giorni per tornare a governare, dopo tanta attesa, la sua acida Italia, e che durante il voto di fiducia un senatore dell’Udeur, tale Barbato, ha dato del “pezzo di merda, traditore, cornuto, frocio” (sic) al senatore, anche lui Udeur, Nuccio Cusumano, che dopo cotanto improperio è caduto, ma non in senso metaforico: è proprio svenuto.
Chissà che ne direbbero i ricercatori del Michigan di quest’uso “terapeutico” del litigio…

Playlist agrodolce
The Archies - Sugar Sugar
Cassandra Wilson - Tupelo honey
Prozac+ - Acido acida
Samuele Bersani - Cattiva

2 commenti:

  1. eh si, i ricercatori di harvard e del michigan avrebbero quelche problema a calare le loro scoperte in questo "strano" contesto italiano!! ... e che bisogna fare...

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  2. E che bisogna fare?
    E che ne so, direi niente, a questo punto proprio niente.
    Forse solo sedersi sulla riva del fiume e aspettare di veder passare il cadavere del nemico...
    Tutto sta a capire chi è il nemico e soprattutto chi sono a questo punto gli amici, vero Romano?

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