14.1.08

QuelPaese

To be, or not to be--that is the question:
Whether 'tis nobler in the mind to suffer
The slings and arrows of outrageous fortune
Or to take arms against a sea of troubles
And by opposing end them.
(William Shakespeare)

Diciamolo: sono depressa.
Sono stufa di stare nei miei panni, vorrei non essere me.
Essere un’altra, un altro, essere altrove, non essere… e questo è il dilemma.
E non ho neanche un teschio a casa con cui interloquire.
I dardi dell’iniqua fortuna cominciano a scocciarmi, quanto può durare la sfiga?
Ci sarà pure un limite sindacale, uno stop alle avversità nel gioco della Ruota della Sfortuna, o no?
E non mi venite a dire che mi trovate meno leggera del solito, perché sono meno leggera del solito.
Sono pesante, chili di sfiducia mi gravano addosso e non pretendiate ch’io possa sempre dispensare buonumore o sorridere bonaria al resto del mondo.
Non mi va e non sorrido.

Ma poi alla fine chissà perché non riesco a fare la cattiva fino in fondo, a grugnire rancorosa quanto vorrei e mandare tutti al diavolo per sfogare la mia rabbia da affogamento nel sea of troubles, questo mare torbido dove galleggiano, travagliate boe, i miei problemi..
Finisco sempre per relativizzare, e mi ritrovo con un inspiegabile ma coriaceo ottimismo della volontà.
Andrà bene, questo è il mio stupido mantra, riemerge con ostinazione dal blob di negatività in cui sguazzo.
Poi certo, ogni tanto qualcuno a quel paese ce lo mando comunque, ma è un invio fisiologico, se lo cercano…
Te c'hanno mai mandato a quel paese, sapessi già la gente che ce stà, il primo cittadino è amico mio, tu digli che te ciò mandato io.

A proposito di ottimismo e di altri paesi: quest’inizio 2008 è stata una bella schifezza, e allora ci riprovo, faccio un altro capodanno, vediamo questo come va.
Appuntamento giovedì 7 febbraio per il capodanno cinese, inizia l’anno del topo e ricomincio anch’io con loro: con i cinesi, con i topi e con qualunque buona nuova il vento vorrà portarmi.

APERITIVO PROPIZIATORIO
Pasta fillo
Sale
Olio
Eccetera

Visto che mi unisco ai festeggiamenti del sol levante, conviene cominciare a familiarizzare con la cucina, e non solo quella del cinese take away sotto casa (dove comunque festeggerò, mica vado a Pechino).
Visto che cinese non sono, conviene provare a reinventare i loro ingredienti, naturalizzandoli con i miei, così al capodanno darò meno nell’occhio mentre brindo ai topi.
Io per esempio con la pasta fillo (la vendono surgelata nei supermercati etnici), quella degli involtini primavera per capirci, ci faccio dei meravigliosi stuzzichini, da mangiare soli o accompagnandoli a salsine tipo l’hummus, che già vi ho proposto.
Basta mettere qualche foglio di pasta ancora surgelato nel forno caldo, in pochissimi minuti si cuociono e diventano tipo pane carasau, quello sardo, fanno le ondine e sono croccanti.
Poi si servono con un po’ di olio e sale oppure senza niente per accompagnare le salse.
Sono buonissimi.
Buon anno, ai topi e a tutti gli altri.

Per quanto lunga sia la veste della tua vita, non oltrepasserà la statura della tua gigantesca speranza.
(proverbio ovviamente cinese)

Playlist di invio
Alberto Sordi - Te c'hanno mai mannato

1 commento:

  1. comunque nell'altra stanza ti può capitare di trovarlo un teschio... mi sono esercitata, e a volte mi riesce benissimo!!
    ch.

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