12.10.10

DammeNuVaso


sandonIn generale, ogni paese ha la lingua che si merita.
(Jorge Luis Borges)

Piove, tira vento e fa freddo. L’autunno è arrivato. Succede anche nelle migliori città.
Affronto la nuova stagione con uno smagliante raffreddore. E la mia gola arrossata, strano a dirsi, mi ricorda casa più dell’immagine di un tramonto sul Cupolone.
Nel film “Il mio grosso grasso matrimonio greco” il padre della protagonista teneva sempre il Vetril a portata di mano: per pulire il parabrezza, contro le bruciature, per le punture d’insetto…
Il Vetril di casa nostra è, da sempre, l’Oraseptic: il vero e unico rimedio contro i mali del mondo. Ti senti poco bene? Fai gli sciacqui con l’Oraseptic. Ti sei già ammalato? È perché non hai usato l’Oraseptic. Che poi l’Oraseptic sarebbe semplicemente un collutorio, un antisettico del cavo orofaringeo, utile quando ti brucia la gola, e basta. Ma provate a dirlo a mia madre. Per lei l’Oraseptic è la panacea. Sul serio, dovrebbero pagarla per l’attività di marketing (piuttosto invasiva) che da anni svolge in difesa degli sciacqui nel mondo.

Ora, io sono allegica agli acari, per cui spesso starnutisco, così, senza un motivo se non la mia allergia. E da sempre, ad ogni starnuto, mamma tuona: “fai gli sciacqui con l’Oraseptic”. Del tutto inutile ricordarle che non è raffreddore, è allergia e che non mi serve l'Oraseptic, basta un antistaminico. Sì, sì, certo allergia, borbotta lei. Se il giorno dopo starnutisco ancora, puntuale arriva il: “Ecco, ti sei raffreddata. Tutto per non fare gli sciacqui con l’Oraseptic”. Non c’è niente da fare.
Che poi ‘sti benedetti sciacqui con l’Oraseptic, secondo la weltanschauung medica di mia madre, li devi fare prima di ammalarti, perché prevengono la malattia (qualunque malattia, è chiaro, dalla gotta alla tubercolosi). E prevenire è meglio che… Solo che come fai a sapere che stai per ammalarti quando non sei ancora malata? Per fugare ogni dubbio dovrei fare gli sciacqui con l’Oraseptic ogni giorno. Caffè, briosce e Oraseptic, la colazione del campione.
Dedico il mio raffreddore con tanto affetto alla mamma lontana. E domani vado a procacciarmi la spanish version dell’Oraseptic. Promesso.

Per il resto, sono in spagnolizzazione costante. Lo spagnolo è una lingua molto vicina all’italiano. Facile, direte voi. Be’ sì, credo sia più facile vivere qui che trasferirsi in Indonesia. Ma bisogna tenere alta la guardia. Perché si rischia di sovrapporre le due lingue.
L’altro giorno, per esempio, raccontavo ad una amica le mie letture del momento. Cumbres Borrascosas, in spagnolo. In italiano: Cime Tempestose. Per me, ovviamente, cime burrascose. Non fa ‘na piega. E ancora: sostenevo che usuari fosse una parola italiana (suona benissimo, no?), e ci è voluto un po’ prima che mi si convincesse che si dice utenti. Poi ci sono i falsi amici. Temibilissimi. Vaso in spagnolo significa bicchiere, un vaso de vino por favor. L’altra volta ero in un negozio gestito da cinesi e con sicumera ho chiesto dove fossero los vasos para las plantas. Cercavo un vaso per la mia piantina, e il cinese si ostinava a mostrarmi bicchieri. Pensavo con tristezza a come sia difficile per i cinesi integrarsi in una cultura così diversa dalla loro, “non riescono a imparare la lingua neanche dopo anni che sono qui”. Morivo di compassione per il povero asiatico alienato mentre continuavo a ribadire che “no, busco los vasos para las plantas”. Mi si avvicina una signora e mi dice “si buscas los tiestos, estan ahí”. Il nostro vaso è il loro tiesto, il loro vaso è il nostro bicchiere, io sono un po’ rintronata, in tutte le lingue del mondo, e in ogni caso sottovaluto le capacità di integrazione nel tessuto sociale della comunità cinese.
Che poi un po’ di bilinguismo confuso porta anche benefici. Fortifica le tue capacità comunicative paralinguistiche. L’altro giorno al supermercato non mi ricordavo come si diceva “capperi”. Ecco, ora provate voi a mimare un cappero alla cassiera. “Scusi, dove sono quelle piccole cose verdi che sono in genere sotto aceto o sotto sale? No, non i piselli. No, quelle son le fave. No, no, non cerco un asparago, ho detto sotto aceto o sotto sale. No, grazie, niente cetriolini. Sono quelle cose molto buone cucinate così, così e colà ”. Siamo andate avanti per 10 minuti. Alla fine ho avuto i capperi (alcaparras), e la cassiera si è accaparrata una ricetta per la cena.



OH CAPPERI!
Pollo a pezzi
Capperi
Vino bianco
Cipolla
Olio

A complicare ulteriormente il quadro (clinico): la lingua ufficiale di Barcellona è il catalano e io scrivo in italiano per una impresa in cui si parla indifferentemente spagnolo o inglese. Ma di questo vi racconterò nelle prossime puntante. Per ahora vi accaparrate la receta del pollo con las alcaparras. Olè.
Semplicemente faccio imbiondire la cipolla tritata con un po’ d’olio. Aggiungo il pollo e lo faccio rosolare. Poi faccio sfumare un po’ di vino bianco, aggiungo i capperi e faccio cuocere per una ventina di minuti, aggiungendo ancora vino se necessario. I capperi qui sono solo sotto aceto, quindi prima di usarli li sciacquio (senza Orasectip) e poi aggiungo un po’ di sale durante la cottura.
E con questa ricetta spero di aver fatto cosa gradita ai gentili usuari di questo blog. Gud bai.

Playlist del Vetril
Edoardo Bennato – Viva la mamma
Bob Dylan - It's alright ma (I'm only bleeding)



12 commenti:

  1. Quindi hai la gola arrossata?! Certo è allergia agli acari spagnoli! Ad ogni buon conto,fa' gli sciacqui con l'oraseptic e metti definitivamente da parte,per almeno otto mesi,i tuoi infradito -a meno che tu non voglia trotterellarci fino a Roma dove impazza l'estate tropicale.Mi manchi,tu e le tue ricette fondamentali.

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  2. Fortissimo questo post!!
    Intanto riguardati, pero' francamente da barcellona mi aspettavo un autunno molto piu' mite!
    Per quanto riguarda l'Oraseptic, in Italia si chiama Actiseptic adesso... cerca la versione spagnola e usala che non si sa mai!! m

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  3. se contro il mal di gola vuoi farti un brodetto di pesce prima leggi questa favola: :-)
    http://www.statale11.it/libri&idlibro=320

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  4. Per mia nonna il vetril/oraseptic è l'ascriptin, penso la compri solo lei e la producano oramai solo per lei.

    Essendo io napoletana sarei di gran lunga avvantaggiata in Spagna, perchè io tengo fame e non ho fame, faccio ammuina e non chiasso, a tavola apparecchio con il mesale e non con la tovaglia, un fuoco lo accendo con un micciariello e non con un fiammifero, inzerro la porta e non la chiudo, non mi medico con un cerotto ma con uno sparatrappo.

    Boiate a parte ti saluto e spero vada tutto bene, raffreddore a parte

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  5. E camas sono i letti e largo vuol dire lungo....e via discorrendo.
    Per fortuna che gli spagnoli sono pazienti e poi gli piacciono gli italiani che imparano lo spagnolo!
    Con noi è tutto un Italia y Espagna " son parecidos!".
    Non so come è lì da te ma qui la seconda lingua è l'inglese per cui io, che sono negata per le lingue, faccio dei mescoloni orendi e oribili.
    Ma si sta bene!

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  6. Ogni post è una piccola perla, così stavolta. Ma non ci pensi mai a ricavarne un libro?

    Comunque complimenti di cuore per la svolta che hai saputo dare alla tua vita e per la freschezza con cui affronti tutto!Mi rincuora sempre leggerti (sarà per questo che ho letto praticamente ogni post del blog!!!)

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  7. Mi associo a questo ultimo commento nella richiesta di un libro.

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  8. Como se llama el fruto redondo, que tiene un pelo corto y suave, un poquito amarillo un poquito rojo y con una semilla que parece una nuez?

    Y tambien, como se llama EL RATON QUE VUELA?

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  9. vaso/tiestos..
    mi si è illuminato un mondo!
    ti spiego, sono di un paesino del sud italia, e per una serie di eventi storici abbiamo subito la colonizzazione spagnola..molte parole dialettali si rifanno al latino (vedi esempio ci vediamo a crai/domani) e/o francese ed ora ho scoperto perchè mia nonna d'estate andava sempre in terrazzo ad annaffiare le tiest 'i basilico!!
    grande!

    ps:ti leggo da un paio d'anni ma non ho mai commentato restando nell'angolo in silenzio.. ho seguito la tua emigrazione spagnola,e scusa se in ritardo,ma ti faccio un grosso in bocca al lupo!

    V

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  10. Ciao!
    Scusa tantissimo l’effetto “spam”, ma siamo in poche e abbiamo pochissimo tempo per avvisare tutti di un’importante iniziativa food-blogger contro l'omofobia!
    Trovi tutte le info qui e
    qui!

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  11. Ma ci lasci così? Senza una ragione né un perché?

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  12. Chissà che un giorno pinco pallino ricambi la sorpresa!
    sei davvero super

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