3.1.08

EuropaNostra



Europa, Europa!
(Elisabetta Gardini e Fabrizio Frizzi. In Rai, Radiotelevisione italiana, dall'1988 al 1990)

Devo riscrivere il mio curriculum nello (s)formato europeo: è il compitino per le vacanze datomi dall’orientatrice professionale che, come minacciavo qualche tempo fa, ho consultato per capire chi sono nel mercato lavorativo, o almeno chi ero, o forse chi sarei.
Come in tutta la mia vita scolastica, i compiti li faccio sempre all’ultimo minuto, con l’ansia di non riuscire a finirli e sperando ardentemente che la prof non decida di interrogare proprio me.
Ma il mio cv mi annoia. Lo conosco troppo bene per trovarci ancora qualcosa di interessante.
E poi non esiste cosa peggiore del curriculum europeo, ha il formato più antiestetico che il parlamento di Bruxelles potesse concepire e voci assurde come:
Istruzione: Principali tematiche/competenza professionali possedute.
Ora, a parte l’uso terroristico della lingua italiana, quali saranno le principali tematiche possedute (tipo esorcista) dopo la laurea in Scienze della Comunicazione?
Vuoi che ti racconti l’esame di sociologia del turismo? Non è uno scherzo, quell’esame esiste davvero e posso anche raccontartelo. Solo che temo sia di pochissimo interesse per te, mio generoso assuntore potenziale. E che sia stato di pochissima utilità per me...
E della magniloquente Scuola di Televisione RTI, che vuoi sapere? Che ho imparato a memoria la cronistoria dell’impero del biscione? Che so teoricamente come si scrive un format ma so anche praticamente che poi è inutile mandarlo in giro tanto chi vuoi che se lo legga? Che so pianificare un budget? Non ho capitale per farlo e comunque se vuoi la verità non ho capito come si fa un budget… finché non imparo la tabellina del 6, del 7, dell’8 e del 9 (sono ferma a quella del 5 dalla terza elementare, ed ero già in ritardo. Quella del 10 è facile: è la mia preferita) è inutile pensare a quanto mi costerebbe metter su un game show in prime time. Yeah.
E che dire delle tematiche dell’insostituibile liceo classico?
Non mi sveglio la mattina declamando versi di Archiloco di Paro, e comunque, mio infallibile (ass)untore, vorresti salariare una che arrivando in ufficio esclamasse: Non amo un generale che sta a gambe larghe, fiero dei suoi riccioli e ben rasato. Uno basso ne voglio, con le gambe storte, ma ben saldo sui piedi e pieno di coraggio? Io non credo…
E in ogni caso generali pieni di coraggio negli uffici lontani da Paro ne girano pochi, indipendentemente dall’altezza. Quindi meglio non scomodare i classici.
Capacità e competenze sociali: io metterei “chiedi ai miei amici”. Competenze sociali ne ho a bizzeffe, volendo. So reggere il piattino degli aperitivi con una mano, con l’altra mano reggo il bicchiere e con la bocca mangio e bevo, contemporaneamente parlo e, caso raro lontano da Paro, ascolto pure. A volte ricordo anche a distanza di tempo cosa mi ha detto il loquace Interlocutore. A volte faccio anche molte domande per manifestare il mio interesse all’Interlocutore, a volte meno. Tanto ho capito (e questa è una competenza sociale da 100 punti) che il modo migliore per farsi ascoltare dalla gente è farli parlare di se stessi. E chiedi agli amici (i tuoi) se non è così.
Capacità e competenze tecniche: chiedi alla mia coinquilina l’inventiva che ho messo per riparare temporaneamente il frigo il cui sportello non si chiude più. So anche cambiare le pile al telecomando, avvitare una lampadina e segnalare i guasti dell’Adsl al call center senza far cadere la linea durante l’attesa (è una capacità rara, fidati).
Capacità e competenze organizzative: chiedi a chi ti pare, sono un drago nell’organizzare appuntamenti. In prevalenza quelli degli altri.
Capacità e competenze informatiche: chiedi a Bill Gates, sono il suo erede spirituale. Purtroppo ho rinunciato alla mia percentuale sulla successione.
Capacità e competenze artistiche: ho fatto ben due corsi di fotografia, chiedi agli immortalati. Ora so cosa fare per non fare foto brutte. Ma le faccio brutte perché sono più artistiche così.
Altre capacità e competenze: non saprei, vuoi chiedere al mio ex? Sono competenze anche quelle volendo. Tra il tecnico, l’artistico e soprattutto il sociale, direi.
Patente: ho la B ma ho smesso.
Lingue: Bilingue italiano romanesco. Inglese splendido solo sul curriculum, ma so un sacco di parolacce rare. Lo spagnolo lo so bene, peccato che tutti gli italiani siano convinti di sapere bene lo spagnolo, veros amigos? Francese lezioso, arriccio le labbra e faccio smorfiette galliche. Portoghese pieno di saudade. Tedesco inesistente ma so pronunciare perfettamente Überbau e Unterbau (Sovrastruttura e Sottostruttura), non si sa mai.
In ogni caso so ordinare da bere e chiedere una taglia di una gonna in un negozio H&M in 10 lingue diverse. Praticamente non ho confini.
Esperienza professionale: copro tutto, dal babysitteraggio agli alti vertici temporanei del nulla comunicativo. Chiedi al nulla se non è così.
Occupazione desiderata/Settore professionale: Coniatrice di slogan inutili. Settore perdigiorno creativi.
Cittadinanza: aspirante apolide con conto in banca a San Marino.
Data di nascita: sono solo fatti miei. E comunque me li porto bene, ok?!?
Sesso: ultimamente poco.

Perfetto, lo mando così. Sono pronta per l’Europa. Bruxelles: e adesso a noi due!

CAVOLINI VOSTRI
Cavolini di Bruxelles
Burro danese
Parmigiano cinese
Sale tailandese

Il giorno in cui scoprirò perché si chiamano di Bruxelles e come li chiamano invece in Belgio, tutto avrà più senso.
Comunque sono buoni, eurocompatibili, salutari e facili.
Si puliscono agilmente, basta sciacquarli e levare le foglie più ingiallite (ove presenti). Poi vanno lessati una decina di minuti in acqua salata e in ebollizione. A quel punto si scola con lo scolapasta svedese da 1,50€, si mettono in una pirofila, sempre svedese, si cospargono di burro danese, di parmigiano di dove lo trovate (ma non è detto che venga davvero da lì) e poi si infila il tutto in un forno tedesco o americano o inglese, o se proprio non trovate di meglio in uno italiano purchè recentemente acquisito da una multinazionale estera.
Vanno fatti gratinare. Alla francese.
Saluti in esperanto e buon appetito.
p.s. Sì, lo so! Quello nella foto è il parlamento di Strasburgo. Ma se volete foto brutte fatte da me dovete accontentarvi di quello che ho, oppure regalarmi un viaggio a Bruxelles. Col cavolo.


3 commenti:

  1. complimenti per il curriculum.
    secondo me potresti inventare un format coi controcavolini.
    ciao
    casalingaprecaria

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  2. si, è proprio difficile compilare il curriculum europeo! praticamente impossibile!!

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  3. forse un po' pesanti questi cavolini?non ritrovo la consueta leggerezza di cuocaprecaria quella che agilmente si muove tra cavoli e Archilochi di Paro..Love da un'anonima estimatrice

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