
Un uomo ha molte stagioni mentre una donna ha diritto solo alla primavera.
(Jane Fonda)
(Jane Fonda)
A proposito di palestre, e di istruttori.
C’era una volta la mia infanzia, che, come qualcuno ricorderà, si dipanava tra i sentieri tortuosi della lotta al grasso imposti dal matriarcato in cui vivevo.
Scoprii presto la mia vera natura: ero una “donna-mela”, di quelle che accumulano la ciccia nella parte alta del corpo. Questo mi garantiva lunghe gambe magre e continui “tieni indietro la pancia” di mia madre, “donna-pera”, e delle mie due sorelle maggiori, rispettivamente un’altra pera e un’altra mela. Nel frutteto chilofobico della mia famiglia approdò un giorno un pamphlet sovversivo, destinato a sconvolgere i nostri orizzonti dietetici. Era un libretto rosso, non di Mao ma altrettanto rivoluzionario. Sulla copertina svettava una sorridente Jane Fonda, all’interno decine di fotografie di donne intente ai più svariati esercizi, programmi di allenamento e consigli di vita. “Il mio libro di ginnastica” divenne rapidamente un cult book a casa nostra. Ricordo la mia stanza da letto trasformata in palestra, con le sorelle e le loro amiche intente a riprodurre gli esercizi consigliati da Jane ed io piccola a sgambettare in un angolo. I Duran Duran accompagnavano le nostre fatiche, Jane sorrideva dal suo libro e un futuro glorioso di eterna magrezza ci attendeva. Erano gli anni 80. I miracolosi addestramenti di Jane attraversarono trionfalmente l’intero decennio, allenarono un buon numero di mele e pere del quartiere e sbarcarono vittoriosi negli anni 90, quando la sottoscritta raggiunse l’adolescenza e l’ansia di smelizzarsi si fece concreta.
Al mio fianco avevo un’alleata, un’altra mela, pronta come me a combattere la ciccia senza esclusione di colpi. Era la mia vicina di casa, fedele compagna di avventure nei pomeriggi oziosi dopo scuola. Insieme ci accanivamo sulle pagine del libercolo, un addominale dopo l’altro in un mare di sudore che terminava spesso con una sostanziosa merenda, “tanto noi oggi abbiamo bruciato un sacco”. Ma nessuno può fermare il progresso, e di lì a poco il rivoluzionario libretto sarebbe stato superato da effetti speciali e colori ultravivaci. Con “La Repubblica” erano infatti arrivate in allegato alcune miracolose videocassette. Cindy Crawford, stanca delle passerelle, aveva deciso di lanciare una linea di video esercizi di aerobica che, ovviamente, non poteva mancare in casa mia. Jane rimase su uno scaffale a prendere polvere mentre sui nostri televisori riluceva Cindy, stretta in tutine mozzafiato e tutta intenta a spiegarci come diventare come lei con poche semplici mosse. I video erano ambientati in loft enormi a New York, su spiagge assolate di Malibù e in altre strabilianti location dove una delle donne più belle del pianeta saltellava con nonchalance sotto lo sguardo ammirato del suo personal trainer. La scena era quindi la seguente: io e la mia vicina, ingolfate in improbabili tutone, ansimavamo davanti al televisore cercando di riprodurre gli esercizi mentre la voce del personal trainer ripeteva “brava Cindy, sei bellissima”.
Furono anni difficili, quelli. Ma fu il mio tempo delle mele. E fu bello anche così.
Nel nuovo millennio, anche Cindy è in cantina. La mia vicina vive in Svizzera e io ho deciso di fare pace con la mela che è in me. Anche se non rinuncio alla palestra.
E ogni tanto, mentre trafelata eseguo il cinquantesimo addominale sotto lo sguardo sadico dell’istruttore, ripenso a quei pomeriggi, e sorrido.
Ah, io e la mia vicina tra di noi ci chiamiamo ancora Cindy e Jane. Ma non ditelo in giro.
IL TEMPO DELLE MELE
Mele
Uvetta
Zucchero di canna
Cannella
Se sei una donna mela, questo frutto è destinato a piacerti. Ma le mele al forno piacciono anche alle donne pere, alle donne sedano (le secchissime) e alle melone (le cicciottose). Piacciono anche agli uomini, specie se la mela gli viene consegnata da una donna. Ma questa è un’altra storia.
Prendo la mela, la lavo e la privo del torsolo. Riempo la mela con l’uvetta precedentemente ammollata e asciugata, lo zucchero di canna e la cannella in polvere. Volendo posso aggiungere anche delle mandorle tritate e/o dei biscotti secchi tritati e/o della scorza di limone. Metto in una teglia ricoperta da un leggero strato d’acqua e inforno a 180° per mezz’ora.
È buonissima, ed è più mela che mai.
Playlist renetta
Angelo Branduardi - Cogli la prima mela
Marlene Kuntz - Mala mela
Nel nuovo millennio, anche Cindy è in cantina. La mia vicina vive in Svizzera e io ho deciso di fare pace con la mela che è in me. Anche se non rinuncio alla palestra.
E ogni tanto, mentre trafelata eseguo il cinquantesimo addominale sotto lo sguardo sadico dell’istruttore, ripenso a quei pomeriggi, e sorrido.
Ah, io e la mia vicina tra di noi ci chiamiamo ancora Cindy e Jane. Ma non ditelo in giro.
IL TEMPO DELLE MELE
Mele
Uvetta
Zucchero di canna
Cannella
Se sei una donna mela, questo frutto è destinato a piacerti. Ma le mele al forno piacciono anche alle donne pere, alle donne sedano (le secchissime) e alle melone (le cicciottose). Piacciono anche agli uomini, specie se la mela gli viene consegnata da una donna. Ma questa è un’altra storia.
Prendo la mela, la lavo e la privo del torsolo. Riempo la mela con l’uvetta precedentemente ammollata e asciugata, lo zucchero di canna e la cannella in polvere. Volendo posso aggiungere anche delle mandorle tritate e/o dei biscotti secchi tritati e/o della scorza di limone. Metto in una teglia ricoperta da un leggero strato d’acqua e inforno a 180° per mezz’ora.
È buonissima, ed è più mela che mai.
Playlist renetta
Angelo Branduardi - Cogli la prima mela
Marlene Kuntz - Mala mela
Ho passato gli anni novanta a chiedermi se fossi mela o pera. Poi ho deciso che sono una bella pela, o una mera se preferisci.
RispondiEliminaComunque la Cindy stava pure a casa mia... quanto l'ho odiata!
Noooooooooooo... quando ho iniziato a leggere il post ripensavo già ai VHS di CIndy Crawford ed ecco che si sono materializzati nelle tue parole!
RispondiEliminaIo, sudata sul tappeto con i manubri e la bellona in un freddo paesaggio postindustriale così come su spiagge assolate, sempre impeccabile. ANche la MIA CIndy credo sia tuttora parcheggiata in cantina!
Io sò fortunata, sono sia mela che pera. Non mi faccio mancare nulla...
RispondiEliminaEh si, me li ricordo bene gli esercizi di aerobica di Jane Fonda, e anche quelli piu' moderni con Cindy!! m.
RispondiEliminaLa foto di Jane Fonda è pazzesca, così anni '80... Grazie per questo post divertentissimo!
RispondiEliminaspassoso post buona giornata
RispondiEliminaVedo che sul tema mela-pera siamo tutti sensibili.
RispondiEliminaCerti traumi non si superano mai...
Al final no sé si lo de tus piernas es mérito de La Repubblica o de Jane Fonda... sea como sea, felicidades! Una "donna-mela" con unas piernas sensacionales... que recuerde...
RispondiEliminasalve cuoca precaria,
RispondiEliminasei un concentrato di simpatia!
io credo di rientrare nella categoria donna fico-secco(anche se questo frutto è fin troppo cicciottello rispetto a me!) eh si, un gambo di sedano ben mi rappresenterebbe...
di andare in palestra a sudare nemmeno a parlarne...potrei passare dallo stato semi-solido a quello gassoso e scomparire per sempre dalla faccia della terra...
ed è per questo che dico: w LE FORMOSITà!!! W LE DONNE FORMOSE!!! A MIO PARERE LE MIGLIORI...
DANY
due tuffi nel passato:
RispondiEliminail libro di jane
e la cassetta di Cindy
una colossale differenza: mai messo in pratica nè l'uno né l'altro e per la palestra (per il suo mondo alieno) una convintissima idiosincrasia!
ps: il mondo è bello perché è vario