4.12.09

QuantoCePiaceDeChiacchiera'


Alla gente le chiacchiere non piacciono soltanto quando si parla di loro.
(Will Rogers)






"Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati."

Non è Geppetto mentre rimbrotta il suo burattino che ancora una volta si è fatto fregare dal gatto e la volpe. A parlare è il direttore generale della Luiss, pregando pubblicamente il figlio di cercare fuori dall'Italia quello che il suo, pur privilegiato, erede non potrà più trovare in patria.
Rispetto, meritocrazia, trasparenza.

Avremmo potuto parlare di molte cose in questi giorni.
Per esempio della esilarante proposta di Brunetta di inserire i compensi degli autori Rai nei titoli di coda dei programmi. Perchè la gente vuole trasparenza nel servizio pubblico, dicono. Occhei, ma allora per par condicio vorrei che a ogni intervento politico il telegiornale mettesse in sovraimpressione il guadagno mensile di un deputato, esclusi benefit. Oppure che la Rai, vicino al valore economico degli autori pubblicasse le paghe degli stagisti, così tanto per.

Oppure potevamo disquisire del No B-Day, che mentre diventava una sigla così oscura il tempo è passato e non ci si ricorda più bene contro cosa si doveva protestare. Va be', nel frattempo andiamo in piazza che poi il motivo ce lo ricorderemo lì, tanto un motivo c'è sempre. E no che io in piazza non ci vado, e io invece sì, e la Rai dice che non riprenderà la manifestazione, com'è come non è, e quanto ce piace de chiacchiera'. Intanto la sigla diventa sempre più oscura, e i motivi sempre meno chiari. Sarà il no Baffi Day, stop ai peli superflui e si scende in piazza coi rasoi? Oppure è il no Bimbi Day, meno marmocchi per tutti? Macchè, quì tutti giù a fare figli anche a 13 anni che la pillola abortiva non c'è. O forse sarà il no Bacio Day, che poi una cosa tira l'altra e se vogliamo salvare i nostri 13enni... Oppure è il No Barolo Day, una manifestazione promossa dalla Peroni per sostenere l'uso della birra sulle tavole italiane. Sì, mi sa che la sigla sta per no Barolo. In effetti non fa una piega. Salute.

Altrimenti potevamo discutere di paura, pare che gli italiani siano diventati terrorizzati un po' da tutto e secondo un recente sondaggio otto connazionali su dieci guardano all'immigrazione, soprattutto quella clandestina, con crescente timore. Pensano che gli immigrati siano il 23% della popolazione complessiva (mentre sono circa il 6%, la tua vicina non è magrebina, è solo un po' baffuta) e che siano più un problema che una risorsa. Ma intanto a raccogliere i pomodori o a spingere la carrozzella di nonno ci andassero loro, che noi ci abbiamo da lavora'.


E invece sto qui a raccontare di questa lettera sconfitta e preoccupata, scritta da un padre che potrebbe non preoccuparsi più di tanto, da uno che un aggancio al figlio lo troverebbe facilmente, tanto lo fanno tutti. E invece si preoccupa, e scrive cose così vere che ti rendono triste.
E sempre più figli guardano all'estero, a volte per scelta, a volte, la maggior parte, per necessità. O anche solo per la voglia di opportunità. Le famosi pari opportunità, dai noi diventate, chissà perchè e chissà quando, dispari. E ritira il dado.

8 italiani su 10 pensano che è tutta colpa dello straniero invasore, intanto gli altri inveiscono contro chi manifesta, quelli a loro volta protestano contro chi sta al governo, che a sua volta mugugna contro chi scrive i giornali, e così via.
E intanto, zittiti dal borbottio indistinto, in silenzio, invisibili, tanti figli preparano le valigie per tornare a fare quello che abbiamo sempre fatto (a parte protestare): emigrare.

Gli altri, semplicemente, chiacchierano.


A TUTTA BIRRA
Pollo a pezzi
Birra chiara
Olio
Aglio
Sale
Pepe

Se partecipate al No-BDay (inteso come Barolo, a questo punto è chiaro) dovete sapere che la birra potete berla o potete mangiarla, magari insieme al pollo. Tanto, a occhio, direi che in questo periodo di polli in giro ce n'è abbastanza per tutti.
Faccio rosolare il pollo in padella con l'aglio tritato e un filo d'olio. Poi aggiungo la birra fin quasi a ricoprire i pezzi di pollo, abbasso il fuoco e lascio cuocere con il coperchio una trentina di minuti, aggiungendo eventualmente altra birra durante la cottura se si dovesse asciugare troppo. Quando è quasi pronto aggiungo sale e pepe, alzo il fuoco per far restringere il sughetto e servo in tavola.

Il pollo alla birra piace a 6 italiani su 10, 2 su 10 protestano perchè rivogliono il Barolo e gli altri 2 sono parzialmente favorevoli alla ricetta, purchè il pollo sia italiano (e senza baffi).
Era giusto dirlo, io alla trasparenza ci tengo.


6 commenti:

  1. Grazie, Cuoca precaria!
    Non aggiungo parole ad un post perfetto.
    Ti auguro, comunque, una buonissima giornata, che tu saprai guardare dalla giusta angolazione.
    P.S. Non bevo birra(raggiungerò i cent'anni? Ma poi perchè?)e se il B day fosse noBanana day? Quasi quasi partecipo...

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  2. No dai, le banane no!
    Sono tempi cupi già così, vogliamo pure privarci delle banane?
    :)
    Un abbraccio giallo a tutti,
    CuocaPrecaria

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  3. Bene bene... un nuovo post di "cuoca precaria" la mia preferita fonte di ironica-saggezza....
    Per le cicciottelle come me opterei per i No-BIKINI Day
    un abbraccio
    Wanda

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  4. un pò di ironica tristezza non guasta mai in questo paese...ormai se penso alla nostra situazione mi iene solo tristezza!

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  5. Io sono favorevole alle tue tirades anche se scoraggianti (e alle tue ironiche ricette), lo dico per "trasparenza" ;-).
    Bacioni dall'altra parte (delle Alpi)

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  6. Passo a salutarti e a lasciarti un segno della mia presenza. Bellissimo post.
    Non sapevo del direttore generale della Luiss, credo sia la giusta eccezione che conferma la regola.
    Ti abbraccio, mi piace molto anche la tua ricetta.

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