12.6.08

TantoPe'



A Roma tutti sanno cosa succede, ma non lo capisce nessuno.
(Luigi Barzini Jr)





“Grazie per il ruolo che responsabilmente e coraggiosamente hai assunto e hai saputo mantenere come leader del paese più importante del mondo".

Queste le parole che l’emozionato Berlusconi ha rivolto a Bush alla fine della conferenza stampa congiunta dei due illustrissimi statisti, dopo che il presidente degli Usa aveva scorrazzato tutto il giorno per la blindata Città Eterna, tra rombi di elicotteri e sirene, con grande gioia dei romani.
Mentre scrivo questo post i due sono ora a cena a Villa Madama: nel menu insalata caprese, pennette tricolore, tagliata di filetto di chianina e formaggi. Il Giorgione del Connecticut non sarà certo un palato raffinato, ma le portate mi sembrano quantomeno banali.
Io gli avrei fatto provate i rigatoni alla pajata, che dopo un piatto così ti passa la voglia di bombardare l’Iraq. O le puntarelle con le alici, che certe cose mica le trovi a Washington.
E al posto di Apicella, che ovviamente sarà presente alla cena per allietare i commensali con brani tratti dai testi di Silvio Berlusconi, avrei proposto un repertorio di canzoni romane.
Sei venuto a Roma caro George, mica una città qualunque.

E del resto già cinquant’anni fa un profetico Claudio Villa così cantava:
E tu Roma mia, senza nostargia, segui la modernità.
Fai la progressista, l'universalista.
Dichi ok... hello... thank you... ya,ya
Vecchia Roma sotto la luna nun canti più

Li stornelli, le serenate de gioventù
Er progresso t'ha fatto granne ma stà città
Nun è quella 'ndò se viveva tant'anni fa
Più nun vanno l' innammorati pè Lungotevere
A rubbasse li baci a mille lì sotto l'arberi
Cò li sogni sfojati all'ombra de un cielo blusò ricordi der tempo bello che nun c'è più...

PUNTARELLE MADE IN ROME
Puntarelle
Filetti di acciughe dissalate
Olio
Aglio
Sale
Pepe
Limone

La puntarella, my dear George, è il germoglio della cicoria, un ricciolo verde chiaro che trovi solo a Roma. Se decidi di farti una cenetta romana come si deve, sappi che non è facile pulire la cicoria per ricavarne le puntarelle, ma al mercato vai tranquillo che le trovi già pronte e lavate.
Questa non è stagione di puntarelle, ma appuntatati la ricetta, che quando andrai in pensione hai voglia di tempo per cucinare…
Devi preparare la salsina, be careful al procedimento: metti nel mortaio (tanto abbiamo detto che il tempo non ti manca) qualche spicchio d’aglio e qualche filetto d’acciuga con delle gocce di limone. Pesta che ti ripesta otterrai una poltiglia, a quel punto aggiungi l’olio a filo. Per ultimo metti sale e pepe. A questo punto it’s ready, unisci la salsina alle puntarelle, dai una bella mescolata e you eat l’insalata cantando pè fà la vita meno amara, me sò accomprato 'sta chitara, e quanno er sole scenne e more, me sento 'n core cantatore...
Vuoi mettere con le pennette tricolori?!?

Playlist der fontanone

Claudio Villa – Vecchia Roma
Ettore Petrolini – Tanto pe’ canta’

5 commenti:

  1. E l'incontro col papa cosa ci suggerisce? forse di rileggere il Belli? ma di questo passo ci allontaniamo sempre di più dal nostro primo obiettivo, cosi lontano ormai come il miraggio dell'estate.Un'altra primavera chissà quando verrà...o,se preferisci,quand vous serais bien vieille au soir à la chandelle assise au prè du feu...

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  2. Caro Anonimo, cala cala, che qui non siamo mica a un circolo letterario! Poi finisce che il povero George non ci capisce più niente!

    La primavera torna sempre, prima o poi...
    Affettuosità,
    CuocaPrecaria

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  3. Cara cuocaprecaria,non buttarti così giù e non ammainare le vele : è vero, il tuo non è un circolo letterario bensì un circolo socioenogastronomico frequentato da belle persone che lasciano interessanti tracce del loro passaggio... Grazie a tutti, però tu adesso facci dimagrire,trova le insalate e le musiche giuste.Il solito affetto dal solito (più solito che mai)bulimico anonimo

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  4. Io ricordo con vero orrore che al G8 di Genova (da ricordare con raccapriccio per molti motivi più seri...) furono servite agli ospiti, causa gusti barbari del premier, trenette al pesto senza aglio. Ora io mi chiedo: se A TE non piace l'aglio, perché imporre a tutti la storpiatura di un piatto che è perfetto così com'è? La risposta la conosciamo tutti, no? Quando uno si considera l'ombelico del mondo...

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  5. Le puntarelle, Roma, una delle canzoni da emigranti!!!
    Mi è venuta una nostalgia dell'Italia, cara la mia cuoca precaria!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    P.S. bel blog.

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