5.11.09

LaPrecariaStorna


Vola solo chi osa farlo.
(Luis Sepúlveda)


Puntuali come ogni anno di questi tempi, gli storni solcano i cieli di Roma, piroettando sopra il Tevere prima di decollare alla volta di un caldo Sud. Prima di partire però si premurano di depositare sulla città eterna tonnellate di gastrici souvenir, lasciando noi popoli stanziali nella merda fino al collo. Come se non avessimo già abbastanza guai.

E come un piccolo e traballante migratore, anche la vostra CuocaPrecaria ha lasciato oggi l’ennesimo nido (ma senza gastrici souvenir). Sarò pazza, ma proprio non me la sentivo di continuare a fare un lavoro che richiede impegno, competenza e preparazione per guadagnare meno della cameriera part time di un pub poco frequentato vicino al Raccordo Anulare. Lei almeno può bere gratis. A me rimaneva solo l’amaro calice da buttare giù ogni giorno in silenzio. E per di più per un lavoro che non mi piaceva.
E lo so: fuori è un mondo difficile, parecchio difficile, ma io non voglio ancora mollare. Ho ancora qualche cartuccia da sparare prima di ritrovarmi alcolizzata nel pub di periferia (tanto lo stipendio è lo stesso, e non devo pagare le tasse).

La precarietà è un veleno sottile, giorno dopo giorno, in silenzio, ti spinge a rinunciare ai tuoi desideri, a dimenticare quello che sai fare, e quanto vali. Prima che te ne possa accorgere ti ritrovi aggrappata con disperazione al primo co.co.pro che passa, e poco importa che non sia pagato il giusto (neanche il quasi giusto), che non piaccia, che sia solo un legale sfruttamento. Disperati dal vuoto di prospettive, si continua ad abbassare il livello di accettazione, tutto va bene e zitti e in marcia a lavoricchiare per quattro monete. Poi arriva la gastrite, cadono i capelli, ci si dimentica come si fa a sorridere. E soprattutto ci si dimentica sé stessi, chi eravamo, cosa volevamo, cosa sapevamo fare. Terrorizzati, tagliuzziamo le nostre ali, non sia mai si accorgano che qualcuno sa ancora volare. E planiamo sempre più in basso, fino a toccare il mare di merda e arenarci li, a guardare invidiosi e tristi quelli che emigrano, via, lontani.
Noi qui, da gabbiani a galline, non voliamo più. Al massimo saltelliamo, zoppi, fino al prossimo precariato.

Be’ no, scusate, lo so è colpa mia, me ne vergogno e già mi pento, ma no, non sono ancora pronta ad amputare queste vecchie ali. Ancora mi ricordo come si fa a sorridere. Ancora conservo qualche mia vecchia foto per raccontarmi chi ero. Ancora credo, un po’, nel valore del lavoro, nel prezzo della qualità, nella sostanza dei sogni. Forse emigrerò, above shit, in cerca di fortuna, forse rimarrò qui a praticare l’arte del volo ma no, grazie, le mie ali non ve le do.
Got to keep on moving.
Chi si ferma è precario, dentro.

AL VOLO
Pagnotta integrale
Prosciutto crudo
Zucchine grigliate
Feta
Erbe di provenza
Olio EVO

Su su, non c’è tempo da perdere. Un panino al volo è l’ideale prima di salpare verso nuove avventure. Al volo sì, ma con stile, come questo panino integrale e integralista, che si apre a nuove prospettive ma non dimentica chi è.
Apro la pagnotta integrale e riempio con prosciutto crudo, zucchine grigliate e feta tagliata sottile. Concludo con una spolverata di erbe di provenza (prima che presa dalla disperazione provi a fumarla) e un giro d’olio.
E via. Buon viaggio a tutti.


Playlist volante
Bob Marley - Keep on moving

12 commenti:

  1. Non mollare pensa alle tue cartuccie da sparare e quando lo farai fallo con quel sorriso che ancora ti accompagna vedrai che gira.. Deve girare la ruota!!!!
    Sei troppo forte.!!!
    Alessandra

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  2. Cuoca precaria, tieni da conto le tue ali! Sono quelle la tua forza! Spazzolale, lubrificale, fai ginnastica per rafforzarle! Conserva sempre la tua lucidità, il tuo acume e le tue capacità. Saprai certamente impiegare meglio la tua energia e saprai valorizzare le tue qualità!
    E' stato certo difficile e rischioso, ma hai fatto bene!
    Un abbraccio!
    patrizia

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  3. consolati, non è solo il precariato a tarparti le ali, come già dissi io sarei un libero professionista ma mancando il lavoro (per vari motivi legati alla crisi ma anche a favoritismi e compagnia bella)collaboro con un altro professionista con uno stipendio da fame e ovviamente trattata coma un dipendente...chissà cos'è meglio?'non è molto gratificante neanche il mio mondo, ma purtroppo una misera pagnotta la devo portare a casa.....resisti almeno tu!!

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  4. No, non le tagliuzzerai mai le tue ali anche quando saranno vecchie davvero!
    Mi sembra di conoscerti da sempre...
    Copio il tuo post e lo invio ad una persona alla quale sono molto legata perché queste tue parole possano in qualche modo esserle di conforto.
    Un grandissimo bacio,
    Ornella
    P.S. Non è impossibile volare è solo un po' più difficile!

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  5. Bellissimo questo post! Sorridi e riprendi a volare.. m

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  6. Ánimo! Cualquier dá te encontarás, por sorpresa, volando a zonas más cálidas.

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  7. Tu hai perfettamente ragione, ma mi fai sentire una merdaccia fantozziana. Forse lo sono. Perchè quel "Got to keep on moving.
    Chi si ferma è precario, dentro" me lo sento tatuato sulla pelle. Nn posso pretendere di più, non posso abbandonare questo lavoro finchè nn mi cacceranno, non posso fare altro perchè non ho altro ma ho un mutuo. Tradotto significa debito da pagare. Devo fare la spesa, tradotto devo sopravvivere.
    Se tu puoi volare fallo anche per me, non fermarti mai. Solo non volare contro chi resta, chi si ferma. Vola per fare loro strada.
    Una precaria dentro

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  8. @Una precaria dentro: hai ragione, anche io ho l'affitto da pagare, la spesa, la vita. Un po' come tutti, tolti i bamboccioni.
    Ma ci vuole coraggio. Non aspettare che ti caccino, rimani lì se non hai alternative ma guardati intorno, continua a cercare, vola almeno un po', almeno ogni tanto...
    Se ti senti una merdaccia hanno vinto loro, ti hanno spento. Off.
    E invece non sentirti "volata contro", c'è tanta strada da fare, vieni anche tu.
    Dai, dai, dai! Lascia stare Fantozzi, stasera guardati Rocky!
    In bocca al lupo.

    @Giò: la pagnotta (integrale) la dobbiamo portare a casa tutti. Ma continuare a cercare di migliorare la propria situazione non ti leverà la pagnotta, no? E farà lievitare (almeno un po') le speranze.

    @ tutti gli altri grazie, le mie ali stanno abbastanza bene.
    Nella playalist ho dimenticato il fondamentale: Volareeee, oh oh.
    Lo aggiungo qui.

    Baci volanti,
    CP

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  9. fa pensare, lo conservo questo post.

    -- p

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  10. Complimenti x la scelta e il post! Che dirti "ancora" sulle tue ali? forse di rileggere Baudelaire?o,più prosaicamente,di accettare un aiuto al volo,e non folle,che puoi sempre spiccare?...intanto che rifletti,prendi al volo questo bacio che ti manda Icaro

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  11. Grazie Pablo, sono contenta che il post faccia pensare.
    In effetti l'argomento è denso di possibili riflessioni... Ma che fatica!


    (...) e volta nostra poppa nel mattino, de' remi facemmo ali al folle volo.
    Un bacio volante anche a te, Icaro.
    Oggi piove, quindi le tue ali non si scoglieranno. Vola anche tu.

    Alati abbracci a tutti,
    CP

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  12. Complimenti; arrivato qui per caso, google-ando.
    Molto carino il tuo blog. Ti visiterò più spesso.
    Spero ti piaccia anche il mio blog.
    Fabrizio

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