2.3.08

EntrareDiTesta




Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo.
(Woody Allen)

Alla fine anche marzo è arrivato.
I cambiamenti ci sono, travolgenti come sempre.
Fortuna che c’è anche il mio incoraggiante oroscopo:
Qual è il contrario di uscire di testa? Chiamiamolo "entrare di testa". Credo che tu ti stia avvicinando a questo stato, Ariete. Avrai infatti a disposizione tutta l'intensità di un attacco isterico, che ti permetterà di esprimerti in modo sorprendentemente aggraziato. Il tempo sembrerà dilatarsi mentre scivolerai verso una sensazione di totale relax che ti porterà a intuizioni esuberanti e utili.

Per ora ho più isterismo che grazia, ma sono fiduciosa, o almeno ci provo.
Certo è difficile: ogni volta che comincio un nuovo lavoro ci vengo catapultata dentro senza nessun garbo, come un kamikaze proiettato verso un massacro di responsabilità. Al posto delle 70 vergini mi aspettano in paradiso 70 denari, più o meno. Ma dovrò sudarmeli uno per uno.
E io la notte sogno un capo che mi spieghi cosa devo fare, sogno la “formazione on the job”, l’affiancamento, un inserimento graduale in una nuova realtà lavorativa.
Il risveglio è sempre uguale, ma in ufficio diverso. “Cara cuoca precaria, ti lascio totale autonomia, decidi tu come muoverti. C’è da fare questo entro questa data, e non farmi perdere tempo a spiegarti come si fa. Sbrigati, e intanto socializza con i nuovi colleghi, trovati una postazione, organizzati il lavoro, capisci i meccanismi interni, inventati nuove competenze. Tutto chiaro, no?”.
Chiarissimo. Lapalissiano.
Che fatica.

A me rimane solo più tempo per pensare che a 25 anni ero più entusiasta. Carica di aspettative, trotterellavo verso un nuovo incarico ansiosa di dimostrare quant’ero brava.
5 anni e 5 uffici dopo, sono sicuramente più brava di prima, ma la prospettiva di un nuovo lavoro non mi eccita più, semmai mi fiacca.
Forse ho meno voglia di svelare al mondo tutto il mio inesauribile multitaskinaggio.
Forse ho solo più paure. E più voglia di altro.
C’è tanto orizzonte dietro quella scrivania.

Ma scusate se mugugno. È l’ansia degli inizi.
Certo che rimpiango la precarietà, che domande.
Ma ora vado, è domenica e ho un po’ di lavoro da fare. Un ottimo motivo per dimostrare quanto sono brava…

POMODORO BEI VECCHI TEMPI
Pomodori rossi e verdi
Aglio
Basilico
Olio

L’insalata di pomodoro è semplice. Non ha ansie da prestazione. Non richiede grande impegno. Non rimanda i pagamenti. È buona e basta.
L’aglio dicono riduca il rischio di infarto. Se state iniziando un nuovo lavoro avrete certo qualche batticuore in più, quindi fregatevene dell’alito e consumate molto aglio. Non sia mai che per 70 denari vi tocchi diventare ipertesi. Comunque per non appestare il vostro nuovo ufficio prima di consumare l’aglio potete provare a togliergli l’anima, questo lo rende più digeribile e, forse, meno puzzolente.
Per questa bella insalata basta tagliare a fette i pomodori e l’aglio e condire con olio, sale e tanto basilico fresco. Tutti gli ingredienti devono essere di prima qualità, sennò non viene così buona.
Una volta mangiata l’insalata nel vostro piatto rimarrà un delizioso sughetto, perciò tenete a portata di mano del pane e scarpettate il tutto senza timidezze.
Buon lavoro.

2 commenti:

  1. Dai dai niente ansie... è comunque bello cominciare un nuovo lavoro!

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