24.9.10

ImpressioniDiSettembre







Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite.
(Richard Bach)




Il vento di settembre mi ha sposato una sorella, un’altra. Le cedo sempre un po’ malvolentieri queste sorelle mie, che sono state per me, la più piccola, i pilastri della mia infanzia, e non solo. Ma poi le vedo svolazzare verso un nuovo destino, e non posso che essere contenta. E augurargli un buon volo.
Io sono in patria e svolazzo nel suolo natio, che ritrovo così come l’avevo lasciato. Tutte le strade portano a Roma, ma una volta a Roma stai attento alle strade. Guidare nella Capitale è un’esperienza scioccante, se non sei più abituata.
I motorini ti circondano come banditi all’assalto della diligenza, per poi prodursi in acrobazie circensi che ti lasciano col fiato sospeso. I pedoni, in assetto di guerra, preparano lo scacco matto. Le macchine zompettano tra una buca e l’altra a ritmo di clacson e preparano l’assalto a motorini e pedoni, in assoluta par condicio. Il tutto ti garantisce una crisi isterica ogni 500 metri.
Ma poi ritrovi quella solidarietà romana vecchio stile che ti conforta. Prova a parcheggiare in una strada qualunque di Roma: dal nulla sbuca l’instancabile vecchietto di turno che comincia l’antica litania del vai così, tranquilla, sterza tutto, vai vai, mo’ risterza, a posto così. Quell’a posto così è una benedizione, un andate in pace che ti rasserena, una tregua armata nel far west. C’è spazio anche per te in città, dopotutto. Magari in terza fila, ma c’è spazio.
Per il resto, ho gettato una sguardo ai palinsesti italiani, e mi sono depressa. L’altra sera in TV il mio destino di telespettatore era diviso tra una Clerici urlante in non so che improbabile show su Rai1 e la Arcuri che ripeteva "anvedi ‘sta mignotta" in una fiction orribile su Canale5. Giuro. Roba che ti viene voglia di ributtarti in strada e tentare la sorte tra banditi e scacchi matti.
In strada poi, se non fosse per il conforto degli amici di sempre, ti vien voglia di tornare a casa dalla Arcuri. Le notti romane sono spumeggianti come un brodino tiepido. Pariolini e coatti si contendono il territorio in un trionfo di sbadigli. Altro che dolce vita.
Ti rimane il sole, direte voi. Macché, ho trovato un settembre incarognito e freddo, di quelli a precipizio sull’autunno.
Basta che sennò sembro l’emigrante ingrata. Tornare invece è sempre bello, e il cielo (ancorché nuvoloso) protegga la mozzarella di bufala, i vecchietti dello sterza tutto, le sorelle svolazzanti, gli amici, la famiglia e tutto il cucuzzaro.

Ma lunedì torno in Spagna, a tentar di nuovo la sorte tra biciclette, pane al pomodoro, italiani, lavoro e altre amenità. Vi terrò aggiornati.
Niente ricette oggi, non vorrete mica il brodino?

Playlist sterza tutto
PFM – Impressioni di settembre

7 commenti:

  1. Bellissima la frase che da inizio a questo post . Grazie , chiara

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  2. Sei un mito, CP!
    Mi dispiace del settembre incarognito e freddo. Comunque è stato molto bello dividere con te le forti emozioni dei giorni scorsi. E forse un po' di sbadiglio romano era necessario per metabolizzarle, oltre che per non farti soffrire troppo della nuova partenza... Aspettiamo nuove storie da Barca!

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  3. Senti Laurè, ma quanto scrivi bene!!!!!!

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  4. e meno male che non hai incontrato il parcheggiatore abusivo...sennò il cucuzzaro si stringeva ancora di più!
    buona spagna!
    claudia

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  5. Ma quanto son contenta di esser capitata di qui per caso? Almeno 100 su una scala da 1 a 50

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  6. Ma che bella foto!!
    Non ti preoccupare che le tue sorelle, anche se sposate, resteranno sempre per te un pilastro cosi' come, e soprattutto, tu lo sei per loro! baci, m.

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  7. la mia Cipì, a saperlo prima che tornavi all'ovile, pigliavo un trenino con lo zaino carico di grandipennelli e ti dipingevo io il cielo di un bell'azzurrino caribico o di un colore a tua scelta tra la gamma Pantone!
    Io, nel mio piccolo mondo verde padania, sogno sempre l'aeroplanino che mi porterà in terra catalana.
    Per ora mi preparo a svernare qui nella nebbia.
    Ti abbraccio, fatti leggere ancora, non ci abbandonare al palinsesto svelinato!

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