7.7.08

OhLaLa


Ciò che non è chiaro non è Francese.
(Antoine de Rivarol)

Nella fresca Francia il vento soffiava gentile, giravo in bicicletta, dicevo oh la la, mangiavo baguette e tutto andava bene.
Amaramente ora la rimpiango, tornata in patria in questo arroventato 7 luglio.

È un paese meraviglioso, se non fosse per i suoi abitanti. Non fraintendetemi, non mi stanno affatto antipatici. È solo che a volte sono troppo, insopportabilmente, francesi.
Par example: è carina questa cosa che ci si da tutti del voi (cioè del lei), anche tra coetanei. Quando non ci si conosce è maleducato dare del tu. Perfetto. Entri in un negozio e ti senti Maria Antonietta (la regina, non la portiera del vostro palazzo), con i commessi profusi in smancerie tra un bonjour madame appena varchi la soglia, seguito a ruota da je peux vous aider? (il corrispettivo del "dimmi" che ti ciancica la commessa romana se proprio vuole collaborare, cosa affatto scontata), il tutto innaffiato da merci (ti ringraziano qualsiasi cosa tu faccia) e je vous emprie (che sarebbe prego, se li ringrazi tu, ma loro possono continuare con il grazie – prego per ore).
Al momento dei saluti poi danno il massimo, con litanie interminabili di grazie, prego, a presto, è stato un piacere, passi una buona giornata o una buona serata o un buon week end o una qualunque cosa buona lei voglia passare.
Giuro.
Sono un po' leziosi, insomma, e quasi rimpiangi le rustiche commesse romane che a fatica ti salutano quando varchi la soglia del negozio.
Al ristorante poi i camerieri ti svolazzano intorno solleciti, pronti ad esaudire ogni tuo desiderio neanche fossi il critico culinario in incognito che è lì per decidere se dare loro la 3° stella della guida Michelin.

Sono gentili, questo non si può negare… anche se bisogna dire che non eccellono certo in empatia linguistica.
Provate a chiedergli un’informazione con il vostro sgangherato francese, se non pronuncerete esattamente la vostra domanda li vedrete strabuzzare gli occhi come se gli aveste appena detto di prestarvi 50.000 euro per andarvi a bere un caffè, mentre magari avete semplicemente pronunciato male una delle mille vocali strane della loro gutturale lingua.
Tanto per farvi capire che non esagero: sotto si dice “au-dessous”, sopra si dice “au-dessus”. E adesso provate ad andare a chiedere se il gatto è sopra o sotto il tavolo.

A proposito di caffè, gli irriducibili della tazzina farebbero meglio ad evitare la Francia. Il loro café è una brodaglia nera, bollente oltre ogni ragionevole motivo, servito in una tazza enorme e per di più caro, non meno di 1.50€, quando va bene, per una schifezzuola che rischia di rovinarvi la giornata. Ed è inutile cercare di fare i furbi ordinando un expresso (con l’accento ovviamente sulla o), vi portano la stessa acquetta disgustosa, solo che in una tazzina più piccola.

Comunque sono adorabili, attenti solo a non fare come me.
L’altro giorno, par example, ero in un bar all’aperto, mi godevo il venticello e aspettavo mia sorella per mangiare insieme una tartine. Vedo avvicinarsi volteggiando la solita gentilissima cameriera e comincio a ripetermi senza sosta che io aspetto una persona di sesso femminile, quindi devo dire UNE amie (leggi uuuuun) e non UN amie (leggi an), ero concentratissima.
Arriva la tipa, si scioglie in salamelecchi e poi mi chiede se voglio ordinare.
Non mi freghi! Rispondo tutta seria: J’espere une amie.
La gentilissima mi guarda allibita, passano alcuni secondi colmi di tensione mentre io scocciata penso “vabbè, magari avrò detto male sto accidenti di uuuun, ma in fondo a te che ti cambia se aspetto un amico o un’amica?”, poi la sconvolta cameriera ha un lampo di genio: Ah, vous ATTENDEZ une amie! E ridacchiando sotto il solito sorriso cortese mi abbandona, lasciandomi sola alla mia approssimativa attesa.
Uuuuun era pronunciato perfettamente, peccato io abbia detto "spero un’amica", dimenticando che aspettare e sperare usano lo stesso verbo solo in Spagna.

In Francia mentre aspetti qualcuno puoi solo sperare di non essere fraintesa…

GENTILISSIMA TARTINA
Pane bianco
Marmellata di fichi
Insalatina
Salame
Gherigli di noci

Dopo l’incidente diplomatico, e una volta arrivata mia sorella a farmi da interprete, ho gustato un’ottima tartine, che sarebbe una specie di bruschetta, una fetta di pane molto lunga su cui i francesi mettono di tutto.
La mia prevedeva uno strato di marmellata di fichi, ricoperto da un'insalatina tipo rucola, delle fette di salame (erano fette piuttosto larghe e sottili, tipo il nostro salame Milano), il tutto sormontanto da gherigli di noci.
Magari non sarete mai in grado di dire se il salame va messo “au-dessous" o “au-dessus” dell'insalata, ma riprodurre questa gustosa tartine dovrebbe essere alla portata di tutti, j'espere!
Grazie, siete stati gentilissimi a voler leggere fino a qui.
Buon appetito, buona serata e buon inizio settimana.

Playlist di cortesia
Charles Trenet - Douce France


13 commenti:

  1. Provala, ricorda solo che il salame va SOPRA l'insalata e SOTTO i gherigli di noce!
    :-)
    Vive la France e la tartine!

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  2. Sì, sì, sì: è esattamente come hai raccontato!
    Al tempo del mio primo viaggio in terra di Francia il mio rapporto con la popolazione locale non era proprio idilliaco, ma in seguito l'ho recuperato.
    Forse perché sono talmente abituata ad essere trattata a pesci in faccia dalle commesse che la cortesia, anche quando è leziosa, mi conquista!

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  3. Veramente incoraggiante!! E io che pensavo che 3 mesi di intensissimo corso,potessero giovarmi! In realta' io sono ancora alle prese con 72000 verbi irregolari...e con i miei appunti che farebbero rabbrividere anche il meno scrupoloso e pignolo dei francesi!Thanx...Ah! Merci...x avermi fatto prendere una nota piu' bassa una giornata veramente storta!:-)

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  4. Oh la la!! ce post est vraiment amusant!!! c'est vrai, le français est plutot compliqué et il n'est pas très facile de se faire comprendre, surtout au debut...mais la France est quand meme un très très beau pays...

    Tu peut profiter de cette occasion pour revenir ameliorer ton français...
    Je l'espére et je t'attends bientot!!

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  5. Parbleu! Un commentaire en français! Moi aussi j'espere pouvoir retourner bientot en France, pas seulement pour ameliorer mon français, mais aussi pour déguster des autres gourmandises!

    Per tutti gli altri: voila! Mi sbaglierò pure tra aspettare e sperare... ma faccio ancora la mia cochon figura!

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  6. Ehi, cuochina, c'è un premio per te da noi: http://lost-in-kitchen.blogspot.com/2008/07/di-belvedere-premi-e-iniziative.html
    Ciao!

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  7. Parbleu, un premio!
    Corro a ritirarlo, e scusate se vado di fretta, ho il pubblico che mi asptta!

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  8. Ciao!!!
    E' la prima volta che passo di qui.
    Ho dato uno sguardo e mi sono divertita davero molto

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  9. Cuocaprecaria, ammetto che sono buffi i francesi con le loro leziosità, ma io ricordo con nostalgia il loro pane, il loro sidro, la loro cucina ed i loro vini!
    Per il caffè, indubitabilmente cattivissimo.... tanto ci sono abituata!

    ciao! Niki

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  10. Davvero divertente, passero a legerti spesso. Però aggiorna piu spesso le pagine! eheh

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  11. @ Lydia: ben arrivata! Torna presto a trovarmi, ma perchè non riesco a vedere il tuo blog?!?

    @ Niki: beh, immagino che anche in Nepal l'espresso non sia proprio meraviglioso! Resisti! (ma i vini invece, come sono lì?!?)

    @ Marco: prometto di aggiornare più spesso!

    Baci aggiornatissimi a tutti,
    Cuoca Precaria

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  12. Non riesci a vedere il mio blog perchè io non ho un blog...!!!

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  13. Merci, ma chère Ciboulette, tu es trop gentile!!! Je suis honoré...

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