30.8.07

PrimoPostPrecario


Confesso: ci ho messo tanto a decidermi prima di aprire un blog.
Ogni volta mi ritornavano in mente quei diari che, 15enne o giù di lì, cominciavo a scrivere decisa a lasciare ai posteri una testimonianza precisa dei miei tormenti adolescenziali, e che ogni volta abbandonavo alla terza pagina, non appena il mondo ricominciava a sorridermi un po' e uscire con gli amici tornava ad essere più allettante che stare a casa a fare la Leopardi dei poveri.
Tanto vale dirlo subito: sono tremendamente incostante, e non posso assicurare che questo blog sopravviva alla post-holiday blues di questo rovente fine agosto. Forse, e ovviamente me lo auguro, domani la vita tornerà di nuovo a sorridermi invitante come ai 15 anni, e preferirò buttarmi tra la mischia nel pazzo mondo qui fuori piuttosto che mugugnare fesserie deprimenti per uno sconosciuto pubblico di cibernauti.
Tralaltro ho sempre considerato un narcisismo un po' perverso quello di raccontare pubblicamente le proprie paturnie più inconfessabili con la scusa dell'anonimato, e questo dilagare di bloggers senza freni mi causa una certa allergia al diciamoci tutto tanto nessuno sa chi sono…

Per questo, e per prevenire i rischi di un precoce abbandono, ho deciso di creare un blog culinario. Scrivere ricette mi sembra un modo più indolore e meno autoreferenziale per aprirsi al mondo, e comunque cucinare mi piace indipendentemente dallo stato d’animo in cui mi trovo, per cui forse avrò voglia di continuare ad "alimentare" il mio blog anche quando sarò finalmente libera da questo cocciuto spleen metropolitano, che come un coperchio pesa sull’anima gemente in preda ai lunghi affanni… (scusa Baudelaire ma “coperchio” è una parola che in questo blog ci sta troppo bene!).

Ulteriore e doverosa premessa (poi giuro che ho finito): non sono una cuoca di professione, non passo le mie giornate a guardare Gambero Rosso Channel e non sto meditando di scrivere un libro di ricette per cuochi depressi (anche forse se non sarebbe una cattiva idea).
Semplicemente cucinare è una delle poche certezze che mi è rimasta…


Il lavoro è eternamente precario (ho scelto un settore che della precarietà ha fatto uno stile di vita), l’amore latita, gli amici vanno e vengono... ma cucinare mi piace sempre, e mi riesce anche benino.

E questo è quanto, niente di più e niente di meno. Rosolare a fuoco lento.

4 commenti:

  1. sei come il 'talismano della felicità'

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  2. vorrei sapere i tempi di cottura della pasta scotta...

    fil the cat

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  3. Se sapessi scrivere come te e se avessi la tua fantasia non avrei potuto scrivere di meglio per giustificare l'apertura del mio blog! Soprattutto per l'incostanza e le infinite prime tre pagine di diario adolescenziali! Ahahah

    Piano piano leggerò tutto quello che hai scritto! Aspettami, ti tedierò con i miei commenti! ; P

    0_0Tina

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  4. Cara Tina, come minaccia mi sembra estremamente piacevole!
    Grazie ancora per i tuoi bei complimenti, stai facendo un gran favore alla mia autostima!

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