
Beh, mi dispiace Wendy, ma io non mi fido di una cosa che sanguina per cinque giorni e poi non muore.
(South Park - Il film)
Essere una donna può presentare dei vantaggi a volte. Il fruttivendolo ti chiama amore mio per rifilarti le albicocche dell’anno scorso, il capo ti rivolge sorrisi elettrizzanti prima di consegnarti la busta paga di Paperino e qualche muratore ucraino al tuo passaggio si profonde in espressioni di sincero apprezzamento; o magari sta dicendo «spostati di lì che sto lavorando», ma se non capisci il russo non lo scoprirai mai.
Nella maggior parte dei casi però è solo una grandiosa seccatura. Prendiamo il ciclo, per esempio. La vita è fatta di anni, gli anni di mesi e i mesi di settimane. Leviamo i giorni spensierati dell’infanzia e lasciamo le preoccupazioni sulla menopausa ad altri momenti. Rimangono circa una trentina d'anni di età fertile.
Per 30 anni ogni mese della vita di una donna è cadenzato da tre momenti topici: fase preparatoria all’ovulazione, ovulazione e mestruazioni. Tra l’ovulazione e le mestruazioni avviene quella che chiamerei quarta fase, fase di emergenza. Una settimana circa prima dell’inizio delle mestruazioni comincia infatti per due donne su tre il calvario della Sindrome Premestruale. Ovviamente io sono una di quelle due.
Una volta al mese, ogni benedetto mese, per tre o quattro, nei casi peggiori cinque, interminabili giorni patisco contemporaneamente la maggior parte dei seguenti disagi: irritabilità, cambiamento d'umore, crisi di pianto immotivate, manifestazioni depressive, aggressività, stanchezza, aumento di peso e tensione addominale.
In pratica sono un pallone gonfiato stanco, incazzato nero e irrimediabilmente depresso. Mentre scrivo queste righe sono nel pieno della mia sindrome. In due giorni ho già mandato a spigolare una manciata di persone a me care, pianto qualche lacrima, provato pentimento per le persone da me bistrattate, chiesto perdono, sperimentato senso di angoscia inguaribile, pianto di nuovo e nuovamente mandato a farsi friggere un altro paio di malcapitati.
Oramai l’arrivo delle mestruazioni l’accolgo con sollievo, vuol dire che sono sopravvissuta a un’altra Sindrome Premestruale (con qualche amico in meno forse, ma viva).
Le mestruazioni in sé tra l’altro sono meno fastidiose di quanto si possa immaginare, se non calcoliamo il mal di testa dei primi due giorni di ciclo. Ma almeno sono tra quelle fortunate che non soffrono lancinanti dolori di pancia e si drogano di Aulin con sguardo assassino. È già qualcosa.
Mi rimangono poi una decina di giorni per ristabilirmi prima della fase ovulatoria. Fase della durata di tre giorni in cui trovo attraente chiunque e lancio sguardi carichi di tenere promesse ad ogni uomo tra i 17 e i 67 anni che abbia la sfortuna di entrare nel mio raggio visivo. All’alba del quarto giorno mi dimentico di aver mai avuto un'ovulazione, sbadiglio di fronte al calendario sexy di Raul Bova e rispondo con sdegno alle profferte amorose del 17enne, l’unico ad aver preso sul serio le lusinghe degli occhi miei ridenti e fulminati.
In sostanza sono una persona emotivamente stabile, serena e capace di normali interazioni sociali per circa 4 giorni al mese. Il resto del tempo sono semplicemente una pazza, vittima delle complesse interazioni tra estrogeni, progesteroni, ormoni luteinizzanti e chissà cos’altro ancora.
Precaria invece lo sono sempre. Ma quella non è una sindrome. O sì?
QUESTIONE DI GIORNI
Spaghetti
Pan grattato
Acciughe
Capperi
Olive nere
Aglio
Olio EVO
Prezzemolo
Peperoncino
Quasi dimenticavo: durante la Sindrome Premestruale si è vittime di tremendi attacchi di fame. I migliori svaligiamenti del frigo avvengono in questi periodi, generalmente di notte ma ogni ora è buona. Ci sono stati avvistamenti di donne intente ad addentare oggetti, insetti vivi e distribuire morsi a ignari passanti. Generalmente però cioccolata, dolci e carboidrati sono gli alimenti più richiesti. Del resto non si è mai visto nessuno mangiare sedano scondito durante un raptus mangereccio.
Vista la stagione, consiglio alle vittime della sindrome, ai parenti delle vittime e anche un po’ a tutti gli altri, un buon piatto di spaghetti con pan grattato e alici.
In una padella faccio dorare uno spicchio d’aglio con l’olio d’oliva, aggiungo le alici e le lascio sciogliere. Aggiungo poi i capperi, le olive e il peperoncino e faccio cuocere pochi minuti. Scolo la pasta molto al dente e la faccio saltare in padella con gli altri ingredienti, aggiungendo se serve un po’ di acqua di cottura. Ricopro con il pan grattato (tostato precedentemente con un filo d’olio) e con il prezzemolo fresco.
E che l’ormone sia con voi.
(South Park - Il film)
Essere una donna può presentare dei vantaggi a volte. Il fruttivendolo ti chiama amore mio per rifilarti le albicocche dell’anno scorso, il capo ti rivolge sorrisi elettrizzanti prima di consegnarti la busta paga di Paperino e qualche muratore ucraino al tuo passaggio si profonde in espressioni di sincero apprezzamento; o magari sta dicendo «spostati di lì che sto lavorando», ma se non capisci il russo non lo scoprirai mai.
Nella maggior parte dei casi però è solo una grandiosa seccatura. Prendiamo il ciclo, per esempio. La vita è fatta di anni, gli anni di mesi e i mesi di settimane. Leviamo i giorni spensierati dell’infanzia e lasciamo le preoccupazioni sulla menopausa ad altri momenti. Rimangono circa una trentina d'anni di età fertile.
Per 30 anni ogni mese della vita di una donna è cadenzato da tre momenti topici: fase preparatoria all’ovulazione, ovulazione e mestruazioni. Tra l’ovulazione e le mestruazioni avviene quella che chiamerei quarta fase, fase di emergenza. Una settimana circa prima dell’inizio delle mestruazioni comincia infatti per due donne su tre il calvario della Sindrome Premestruale. Ovviamente io sono una di quelle due.
Una volta al mese, ogni benedetto mese, per tre o quattro, nei casi peggiori cinque, interminabili giorni patisco contemporaneamente la maggior parte dei seguenti disagi: irritabilità, cambiamento d'umore, crisi di pianto immotivate, manifestazioni depressive, aggressività, stanchezza, aumento di peso e tensione addominale.
In pratica sono un pallone gonfiato stanco, incazzato nero e irrimediabilmente depresso. Mentre scrivo queste righe sono nel pieno della mia sindrome. In due giorni ho già mandato a spigolare una manciata di persone a me care, pianto qualche lacrima, provato pentimento per le persone da me bistrattate, chiesto perdono, sperimentato senso di angoscia inguaribile, pianto di nuovo e nuovamente mandato a farsi friggere un altro paio di malcapitati.
Oramai l’arrivo delle mestruazioni l’accolgo con sollievo, vuol dire che sono sopravvissuta a un’altra Sindrome Premestruale (con qualche amico in meno forse, ma viva).
Le mestruazioni in sé tra l’altro sono meno fastidiose di quanto si possa immaginare, se non calcoliamo il mal di testa dei primi due giorni di ciclo. Ma almeno sono tra quelle fortunate che non soffrono lancinanti dolori di pancia e si drogano di Aulin con sguardo assassino. È già qualcosa.
Mi rimangono poi una decina di giorni per ristabilirmi prima della fase ovulatoria. Fase della durata di tre giorni in cui trovo attraente chiunque e lancio sguardi carichi di tenere promesse ad ogni uomo tra i 17 e i 67 anni che abbia la sfortuna di entrare nel mio raggio visivo. All’alba del quarto giorno mi dimentico di aver mai avuto un'ovulazione, sbadiglio di fronte al calendario sexy di Raul Bova e rispondo con sdegno alle profferte amorose del 17enne, l’unico ad aver preso sul serio le lusinghe degli occhi miei ridenti e fulminati.
In sostanza sono una persona emotivamente stabile, serena e capace di normali interazioni sociali per circa 4 giorni al mese. Il resto del tempo sono semplicemente una pazza, vittima delle complesse interazioni tra estrogeni, progesteroni, ormoni luteinizzanti e chissà cos’altro ancora.
Precaria invece lo sono sempre. Ma quella non è una sindrome. O sì?
QUESTIONE DI GIORNI
Spaghetti
Pan grattato
Acciughe
Capperi
Olive nere
Aglio
Olio EVO
Prezzemolo
Peperoncino
Quasi dimenticavo: durante la Sindrome Premestruale si è vittime di tremendi attacchi di fame. I migliori svaligiamenti del frigo avvengono in questi periodi, generalmente di notte ma ogni ora è buona. Ci sono stati avvistamenti di donne intente ad addentare oggetti, insetti vivi e distribuire morsi a ignari passanti. Generalmente però cioccolata, dolci e carboidrati sono gli alimenti più richiesti. Del resto non si è mai visto nessuno mangiare sedano scondito durante un raptus mangereccio.
Vista la stagione, consiglio alle vittime della sindrome, ai parenti delle vittime e anche un po’ a tutti gli altri, un buon piatto di spaghetti con pan grattato e alici.
In una padella faccio dorare uno spicchio d’aglio con l’olio d’oliva, aggiungo le alici e le lascio sciogliere. Aggiungo poi i capperi, le olive e il peperoncino e faccio cuocere pochi minuti. Scolo la pasta molto al dente e la faccio saltare in padella con gli altri ingredienti, aggiungendo se serve un po’ di acqua di cottura. Ricopro con il pan grattato (tostato precedentemente con un filo d’olio) e con il prezzemolo fresco.
E che l’ormone sia con voi.