
La vita è una sola. E non nel senso che è unica.
I mesi di stipendio annunciati QUI con tanta sicumera forse non saranno più 3, ma 2 e un pacchetto di caramelle del discount. Cioè il mio contratto è di tre mesi ma, come ho testè scoperto, forse luglio non si lavora, e se pensate che lavoro a cottimo arriverete facilmente alla conclusione che luglio col bene che ti voglio manco un euro ti guadagno (e maggio e giugno sono pagati da fame). Il tutto l’ho dovuto indovinare attraverso indagini degne dell’ispettore Clouseau. I miei magnanimi quanto distratti datori di lavoro semplicemente si erano dimenticati di dirmelo. E che vuoi che sia?
Non contenta ho altresì appreso di dovere al fisco la bellezza di euro 370 relativi all’adeguamento dell’aliquota di non so che cosa dell’anno solare 2008. Anno solare e molto simpatico in cui la vostra eroina ha lavorato da febbraio a luglio, il resto in gloria, e in cui ogni prestazione lavorativa è stata regolarmente contrattualizzata e tassata.
Ma evidentemente non basta, e pazienza se i mesi in cui non ho lavorato lo stato italiano non me li pagherà mai, intanto devo versare io. E che vuoi che sia?
I soldi non fanno la felicità, ma la mia sfiga farebbe scappare un vaffanculo pure al Dalai Lama.
Ma, ehi: non penserete mica che mi deprimo? Giammai, continuo a sorridere alla mia ruota della fortuna, prima o poi dovrà pur girare nel verso giusto...
Bubbole, sono distrutta ma la verità è che una depressione ora non me la posso permettere, con quello che costano gli strizzacervelli, lo Xanax e i corsi di yoga per riappropriarsi del proprio respiro e dire per sempre addio allo stress.
Vi annuncio quindi ufficialmente, cari lettori, che tra un po’ inizierò i saldi lavorativi di fine stagione: chiunque fosse interessato ad assoldare CuocaPrecaria per i mesi estivi (o per tutta la vita) può contrattualizzarla ora per pochi euro, un affare. Formula soddisfatti o a progetto. Stipendio rateizzabile, nessun vincolo, inaffondabili doti di multitasking a disposizione perpetua.
E che vuoi che sia?
QUANDO IL GIOCO SI FA DURO…
Pane secco
Passata di pomodoro
Mozzarella
Basilico
Latte
Olio
Sale
Quando il gioco si fa duro, ti rimane solo il pane secco. Rimboccati le maniche, compra della mozzarella in offerta e preparati una bella pizza di pane, un piatto talmente povero che l’alternativa più economica è il digiuno.
Prendo le fette di pane raffermo, le passo rapidamente nel latte e le sistemo poi in una teglia da forno. Ricopro con la passata, aggiungo un po’ di sale e cospargo il tutto di fette di mozzarella, un po’ d’olio e qualche foglia di basilico. In forno caldo per circa un quarto d’ora ed è fatta.
Il Dalai Lama dice: “Il mio suggerimento o consiglio è molto semplice ed è quello di avere un cuore sincero.”
Io per oggi mi astengo dalle pillole, di saggezza.
Playlist che s’ha da fa pe’ campa’
Riccardo del Turco – Luglio