
(Albert Einstein)
“Cosa c’è nel tuo futuro lavorativo?” Cerca con Google.
I super cervelloni del più famoso motore di ricerca hanno appena scoperto una formula matematica che permetterà alle aziende di individuare con precisione gli impiegati che potrebbero voler cambiare lavoro. Il rivoluzionario algoritmo consentirebbe, incrociando un gran numero di variabili e dati personali, di prevedere quali dipendenti possano avere intenzione di licenziarsi ancora prima che loro stessi ne siano consapevoli.
"Le informazioni che vengono incrociate e confrontate nell'algoritmo riguardano il salario, le promozioni, le mansioni, le risposte a sondaggi interni, i rapporto di superiori e altri colleghi, e altri dati che l'azienda non rivela.” (La Repubblica)
Per il momento la formula - magica - rimane segreta, ma non si esclude che un domani i geniacci googlettiani possano decidere di commercializzarla. Le aziende avrebbero così a disposizione una potentissima chiave di lettura del dipendente-pensiero e decidere di licenziarlo prima che lo faccia lui. Magari qualcuno potrebbe voler usare l’algoritmo già in fase di colloquio, per verificare quanto il potenziale stipendiato rimarrà nei secoli fedele al suo magnanimo datore di lavoro.
Fantastico, sono d’accordo. Un dipendente scontento può far perdere all’azienda soldi e tempo.
Ma ehi, signori scienziati: a quando la formula matematica che riveli allo sperduto precario se questo contratto durerà oppure no? Il tempo che perde un non più stipendiato a passare da un lavoro all’altro non è abbastanza monetizzabile?
Temo di no. Per sapere se il contratto sarà rinnovato non rimane che l’abracadabra e la danza del sole. Ma per chi come me in matematica ha sempre avuto il 4 periodico, tra un algoritmo e una formula magica continuo a preferire sim sala bim.
A me gli occhi, please.
AGLIO, FRAVAGLIO, FATTURA CÀ NUN QUAGLIA
100 gr di mandorle pelate
2 spicchi d’aglio
150 gr di mollica di pane
100 gr di olio
1 litro d’acqua fredda
aceto
sale
L’aglio è più efficace di un algoritmo, a volte. Tanto per cominciare tieni lontani i vampiri, che in giro ce ne sono parecchi. È scaramantico, e alzi la mano chi alla firma del contratto non fa qualche scongiuretto. E poi è l’ingrediente base dell’ajo blanco, zuppa spagnola imperdibile. Fatevi un giro di ajo blanco e poi alitate sui vampiri, il risultato è garantito.
Trito l’aglio insieme alle mandorle e a un pizzico di sale. Poi aggiungo la mollica di pane, precedentemente ammollata in acqua e strizzata, e comincio a versare l’olio a filo. Quando avrò raggiunto la consistenza di una maionese stempero con qualche goccia d’aceto. Verso in una zuppiera e aggiungo l’acqua fredda mescolando bene. Si serve freddissima con crostini di pane.
Di può non posso dirvi.
(...)
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
(Eugenio Montale)