31.12.10

L'Eredità

Il modo migliore per predire il futuro è inventarlo
(Alan Kay)

Ci siamo. Poche ore e saremo scaraventati nel futuro alla velocità di un tappo di spumante saltato troppo in fretta. Futuro che questa volta non è solo un anno nuovo ma nientepopodimenochè un nuovo decennio. Grandi novità all'orizzonte, quindi.
Il 2010 resiste ancora, ma i botti di capodanno scandiscono il ritmo della marcia trionfale: le barbariche orde dell'Armata Lenticchia sono alle porte. Il 2010 è spacciato. Dead year walking. 
Come ogni condannato a morte si merita l'ultima sigaretta e la benedizione poco convinta di un prete stanco. Come ogni anno che muore, muore da solo, tra il sollievo generale di chi rimane. Nessuno sente la mancanza dell'anno che agonizza; tutti aspettano il 2011, armati di atomiche aspettative e barricati dietro la certezza che tutto cambierà, oh se cambierà. Il nuovo anno non è ancora arrivato ma ha già sulle spalle la tremenda eredità di tutti quelli che lo aspettano. Un compito difficile il suo. Quanti delusi lascerà sulla strada? Quanti lo ringrazieranno tra 12 mesi? Lo ameranno più dell'anno che oggi, solitario e un po' sfigato, se ne va tra una selva di fischi e qualche banale malinconia? 

8.12.10

MeMyself&Pinco(SpecialGuest:LaDeaBendata)


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Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.
(Eduardo De Filippo)




Mia sorella maggiore ha una teoria. Ne ha più di una, in effetti. Saggia e vaticinante come solo le sorelle maggiori sanno essere, ha una teoria su quasi tutto. Ma le va riconosciuto che spesso ha ragione. E che spesso noi incaute sorelle minori riconosciamo troppo tardi quanta ragione avesse. È l’ingrato destino delle sagge sorelle maggiori, suppongo. Trattandosi poi di un delizioso esemplare di testardissimo scorpioncino, le rare volte in cui mia sorella non ha ragione è bene evitare di farglielo notare, si perde solo tempo. Lei ha ragione comunque (ed è adorabile così).
Dicevo, mia sorella maggiore ha una teoria: sostiene che io non debba dire cose come “ah, che sfiga che ho avuto” o “ultimamente non me ne va bene una”. Queste affermazioni, se ho capito bene, creano una specie di autoconvincimento negativo. Ti senti sfigata, ti vedi sfigata e ti convinci che tutto va male e tutto andrà ancora peggio. O qualcosa del genere. Una sindrome di Paperino, tipo.
In effetti il ragionamento fila, ed è supportato dalla saggezza popolare espressa nella teoria del bicchiere mezzo pieno. Sono una ragazza fortunatissima, quindi. Andiamo ora a vedere perché.