23.4.08

Stupori




Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
(Bertrand Russell)




Stupida io a non pensarci.

Il mondo è pieno di stupidi, dovrei ricordarmene più spesso. E tenere a mente queste semplici leggi di Murphy:
1. Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
2. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
3. Una persona è stupida se causa un danno a un'altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno.
4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide; dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare o associarsi con individui stupidi costituisce infallibilmente un costoso errore.
5. La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.

Sulla pericolosità degli stupidi bisognerebbe indagare. Il tema merita maggiore attenzione.
Certo mi si potrebbe obiettare che potrei essere stupida e non saperlo. Mi salva il punto 3: non mi sembra di aver causato danni a qualcuno senza ricavarne vantaggi.
Ma potrei essere così stupida da non essermene accorta...

Nel frattempo i romani stanno decidendo in queste ore chi sarà il loro nuovo sindaco. Chi sceglieranno tra la minestra riscaldata di Rutelli e l’insalata scondita di Alemanno? Agli scrutinatori l’ardua sentenza.
Il mio interesse per la politica comunque è ai minimi storici. E non credo di essere la sola ad osservare con annoiato cinismo il glorioso futuro che l'Italia si è appena guadagnata.
Anche se è da stupidi.


ROBA DA POLLI
Pollo in pezzi
1 peperone rosso
1/2 bicchiere di vino bianco
Olive nere
4 pomodori piccoli
Aglio
Cipolle
Olio
Sale
Pepe
Prezzemolo

In quest'orizzonte di minestrine e insalate scondite, meglio consolarsi con un bel piatto saporito, colorato e popolare. Lontano dai palazzi della politica ci sono ancora tanti polli da spennare, e da mangiare.
In una padella con l'olio faccio un soffritto con uno spicchio d'aglio e due cipolle bionde di media grandezza, aggiungo il vino, il sale e il pepe e faccio sfumare. Nel frattempo taglio a pezzi il peperone privandolo dei semi e delle parti bianche, poi lo metto in forno il tempo necessario a che la pelle si sollevi un po', quindi lo spello e lo metto da parte.
Aggiungo il pollo al soffritto, unisco i pomodori e faccio rosolare per diciamo 15 minuti. Poi aggiungo il peperone spellato e tagliato a listarelle e le olive. Lascio cuocere altri 20 minuti o comunque fino a che il peperone è quasi disfatto e il pollo è morbidissimo. Completo con una spolverata di prezzemolo fresco e mangio.
Non fate sapere ai politici quant'è buono.

13.4.08

CandleInTheWind


Mi è impossibile dirvi la mia età: cambia tutti i giorni.
(Alphonse Allais)


È fatta.
Ho compiuto 31 anni, tra 9 anni sarò una splendida quarantenne.
Mi sono depressa e sentita vecchia come in ogni compleanno da quando ho 15 anni.
Non so perché ho questo rapporto drammatico con lo scorrere del tempo. Ma ricordarmi che mi sentivo decrepita già quando ho compiuto 16 anni mi ha aiutato a sopportare con maggiore stoicismo le simboliche 31 candeline che mi sbrilluccicavano davanti. Simboliche perché dopo una certa età nessuno si da più la briga di intasare di candeline un’innocente torta di compleanno. Forse dopo i 30 per coscienza ecologista bisogna evitare gli sprechi di cera.
Comunque mi consolo pensando che quando compirò quarant’anni rimpiangerò i 31 come ora recrimino i 20 anni. Li rivorrei indietro, anche se poi temo che non saprei che farmene.
Panta rei, tutto scorre, ce lo avevano insegnato a scuola, o no? Forse quel giorno ero assente.
Devo fare pace con l’ineluttabile trascorrere del tempo. E poi se scorre, dove va a finire? Dove buttiamo gli anni passati? E l’esperienza ci insegna o ci invecchia? E il futuro è solo la somma di tanti compleanni o è il risultato di una crescita interiore? E chi può garantirci che domani saremo più saggi invece che solo un po’ più stanchi?
E il precariato, quando finisce? Quando ci sveglieremo sicuri del nostro futuro?

L’avevo detto, i compleanni mi deprimono. Ma sopravviverò.
Almeno fino ai 32.

ANNI BRUCIATI
Una confezione di pasta frolla surgelata
Pere
Zucchero
Cannella
Uvetta
Burro

Non fate come me, quando sarà il vostro compleanno pretendete una torta con il numero esatto di candeline che la sorte vi ha affidato. Magari vi verrà un enfisema per cercare di spegnerle tutte, ma almeno eviterete di contemplare tristi tortini sormontati da un’unica disperata candelina. Magari potete facilitare la vita di chi vi deve festeggiare facendovi voi la vostra torta, così gli altri devono pensare solo a riconteggiare le candeline, tipo schede elettorali. E non fate brogli!
Siccome è il vostro compleanno, evitate di buttare ore preziose nella preparazione di torte elaborate. Vi serve tempo per rilassarvi un po’. Quindi optate per questa semplicissima torta di pere, da preparare canticchiando it's my party and I'll cry if I want to. È la mia festa e piango se mi va.
Comunque srotolate la pasta frolla su una teglia imburrata e infarinata. Disponete sulla pasta frolla le pere sbucciate e tagliate a fette sottili e ricoprite con un po’ di zucchero, burro fuso, cannella in polvere e uvetta ammollata in acqua. Fate cuocere per 30 minuti a aspettate che si raffreddi prima di servirla.
Come colonna sonora per quando spegnerete le numerose candeline potete optare per la sempreverde “buon compleanno Elvis”.
A fine serata, potete ringraziare i vostri ospiti per avervi fatto spegnere tutte le candeline intonando con voce rotta it seems to me you lived your life like a candle in the wind, così non sarete più i soli ad essere depressi.
E tanti auguri.

Playlist celebrativa
Lesley Gore – It’s my party
Ligabue – Buon compleanno Elvis
Elton John – Candle in the wind

5.4.08

GrassoPrecario

L'uomo mangia anche con gli occhi. Specie se la cameriera è carina.
(Ugo Tognazzi)



E luce fu.
Possiamo anche fare finta di niente, ma l’ora legale ha dato una svolta melatoninica alle nostre giornate.
Avere il sole che scorrazza per la città fino alle 20 non so a voi ma a me procura momenti di inattesa goduria. Senza contare il fascino spudorato di Roma in certi tramonti di questi giorni. Mi fa ben sperare.
Rimane solo da affrontare il lento risveglio del corpo dopo il letargo di questo lungo inverno.
E aspettare l’estate.

Nel frattempo proseguo il mio cammino ansiogeno nel nuovo lavoro, che presto sarà già vecchio, barcamenandomi tra l’ansia da prestazione (in netto calo) e la noia da nuova routine (in deciso aumento).
Non si può mai star tranquilli.

Giusto per non sorridere con eccessiva convinzione alla primavera, vi lascio con un gravoso incarico e la promessa di condividerne il peso con voi: occupiamoci della prova bikini cari amici, scagli la prima pietra chi è senza adipe.
Presto dovremo esibire le bianchicce carni agli sguardi severi dei vicini di ombrellone e sfoggiare gambe nude sotto le gonne svolazzanti della tarda primavera. Diamoci da fare.
Per suggellare i buoni propositi, la ricetta odierna, cari ciocciottosi dell’ex inverno, è un’insalata piena di vitamine e povera di grassi. Tanto per dire: io almeno ci ho provato.

VERDE SPERANZA
Spinaci freschi
Mele
Noci
Uvetta
Olio
Aceto balsamico
Sale
Pepe

Dai tempi di Braccio di Ferro, gli spinaci, crudi o cotti, hanno sempre avuto il compito di promettere miracolose metamorfosi a chi ne facesse uso. Che si tratti di avere bicipiti imponenti come Popeye o pance piatte come Kate Moss, le ferrose foglioline del simpatico ortaggio sono sempre in auge. Verdi come la speranza.
Proviamoci allora.
Questa insalata prevede semplicemente foglie di spinaci crudi mescolate a mele gialle tagliate a cubetti, qualche gheriglio di noce, uvetta (precedentemente ammollata in acqua), sale, olio, aceto balsamico e una spolverata di pepe nero grattugiato.
Per chi non ha nulla da nascondere alla bilancia (e ai vicini di ombrellone) si può aggiungere del formaggio fresco.
Per tutti gli altri, continuiamo a sperare.